Page 23 - Numero Speciale 2024
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LA CAMPAGNA D’ITALIA NELL’AMBITO DELLA STRATEGIA ALLEATA
minimo di forze necessarie per mantenere l’iniziativa », i cui risultati finali «furo-
no eccellenti», tanto da ritenere «giusto porre sullo stesso piano di efficacia sia
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l’ostinata difesa tedesca che la tenace offensiva alleata» .
Il tema del logoramento e delle perdite subite dai due eserciti opposti è
appunto la chiave di lettura di Graham e Bidwell i quali, riprendendo l’analisi
proposta a suo tempo da Jackson, esaminano i dati relativi al numero di uomini
e unità impiegati e ai morti, feriti e dispersi riportati nel corso dell’intera cam-
pagna. II bilancio finale che ne traggono é favorevole agli Alleati, il cui sforzo
fu «... proficuo e non eccessivamente dispendioso», soprattutto se confrontato
con il fronte dell’Europa nord-occidentale dove, nel corso di una campagna
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molto più breve, le perdite alleate furono notevolmente più alte .
Le conclusioni di Gilbert Alan Shepperd ci sembrano significative: «... il
compito di combattere battaglie di logoramento é non solo poco invidiabile, ma
anche frustrante. La parte di colui che impone il passo in una lunga ed este-
nuante lotta per attirare su di sé e stremare l’avversario e per creare agli altri le
condizioni di uno sfondamento, non porta premi vistosi, ma solo la consape-
volezza di aver assolto un compito essenziale per la vittoria finale». Questo, a
parere dello storico inglese è appunto il caso delle centinaia di migliaia di uomi-
ni di diverse nazioni che combatterono nelle fila alleate in Italia dal settembre
1943 maggio 1945; essi infatti: «... attraversarono gli oceani per sferrare i loro
colpi alle frontiere meridionali di Hitler e, malgrado il coraggio e la determina-
tezza dei tedeschi, le grandi barriere montane e gli ostacoli dei fiumi nelle pia-
nure sottostanti, arrivarono a strappare la propria e determinante vittoria finale
nella pianura padana» .
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24 G. Rochat, op. cit., pp. 22-23.
25 D. Graham, S. Bidwell, op. cit., pp. 429 e ss., in partic. p. 434, secondo i quali, nel periodo
settembre 1943 - maggio 1945 le perdite complessive alleate in Italia furono di 312 mila, di
fronte alle 209.672 subite in Normandia e alle 766.294 dell’intero settore dell’Europa nord-
occidentale; le perdite tedesche sarebbero state 536.000 in Italia contro le 240.000 in
Normandia, mentre non vengono fornite cifre per l’Europa nord-occidentale.
26 G. A. Shepperd, La campagna d’Italia, Milano, Garzanti, 1970, p. 474.
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