Page 18 - Numero Speciale 2024
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I CARABINIERI DEL 1944 - IL REGNO D’ITALIA
nella Francia meridionale (operazione «Anvil Dragoon»), peraltro «strategica-
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mente superato» al momento dell’attuazione, per dirla con Hillgruber .
La conseguenza di queste scelte - secondo le accuse dei britannici - fu, da un
lato un continuo salasso di truppe, cominciato nell’autunno del 1943 (sette divisio-
ni), proseguito dopo la liberazione di Roma (prima sei divisioni, poi il corpo d’ar-
mata canadese), dall’altro il mancato sfruttamento delle potenzialità del fronte ita-
liano e, in particolare, dei momenti favorevoli che si erano presentati nello stesso .
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Gli americani, sempre più preoccupati di fare presto in Europa per dedi-
carsi completamente al Giappone, e per questo niente affatto disposti a impela-
garsi nella palude dei Balcani, respingevano queste accuse come miopi e ingene-
rose e bollavano la strategia di Churchill come illusoria e ingenua. A loro avviso
sarebbe bastato spingere al massimo e con convinzione su «Overlord» per sfon-
dare in Germania, ottenendo lo stesso risultato che i britannici sí proponevano
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velleitariamente puntando sul fronte italiano; quello di arrivare prima dei russi .
In definitiva, lo scopo era lo stesso, ma i modi per raggiungerlo diversi e
inconciliabili. Quello che è certo è che a partire dal giugno del 1944, dopo
l’apertura del secondo fronte, tale solo di nome essendo divenuto di fatto il
primo, la campagna d’Italia si trovò di colpo ridimensionata .
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Tuttavia, nonostante il continuo salasso, le operazioni continuarono,
anche in grande stile: è della fine di agosto l’inizio dell’operazione «Olive», pro-
trattasi fino alla fine di ottobre; elaborata dal generale Leese, comandante dell’8
a
armata, nella speranza di sfondare la «Linea gotica» sul lato adriatico tenuto
appunto dalla grande unità britannica, puntare su Rimini e arrivare alla pianura
padana per impiegare i corazzati. Secondo Liddell Hart l’iniziativa poteva avere
il duplice scopo di «sottrarre forze tedesche dai teatri principali ... o, in via alter-
nativa ... se ci fosse stato un crollo sul fronte occidentale, i tedeschi si sarebbero
ritirati dall’Italia consentendo così alle forze di Alexander di sfruttare uno sfon-
damento nell’Italia settentrionale per lanciarsi in direzione di Trieste e
Vienna» .
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In effetti, a fine estate 1944 il vecchio progetto di Churchill sembrò rigua-
7 A. Hillgruber, Storia della seconda Guerra mondiale. Obiettivi di guerra e strategia delle grandi potenze,
Roma-Bari, Laterza, 1987, p. 161.
8 W. G. F. Jackson, op. cit., pp. 402 e ss.
9 Cfr. in proposito l’analisi di E. Aga Rossi in Strategia e politica cit., pp. 65-69, sulla quale tor-
neremo più avanti.
10 Secondo Rochat, op. cit., pp. 16 e ss., la dimostrazione è data dal disinteresse della storiogra-
fia per la seconda parte della guerra combattuta in Italia (giugno 1944 - maggio 1945) che lo
storico italiano definisce «campagna dimenticata».
11 Basil H. Liddell Hart, Storia militare della seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 1971, p.
757.
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