Page 35 - Numero Speciale 2024
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I CARABINIERI ALLE FOSSE ARDEATINE E IL RUOLO NELLA RESISTENZA




                    Singolare è anche la storia di Manfredi Talamo, tenente colonnello (nato a
               Castellammare di Stabia il 2 gennaio 1895). Arruolatosi nei Carabinieri a diciot-
               to anni, partecipa alla Grande guerra. Alla fine degli anni Trenta lo ritroviamo
               nel  Sim,  promosso  maggiore  per  meriti  eccezionali  acquisiti  nell’incarico.
               Continua la sua opera nei servizi durante tutta la Seconda guerra mondiale, a
               capo dell’ufficio della Sezione-P (Sezione di Prelevamento), conseguendo gran-
               di  successi  nel  campo  del  controspionaggio;  viene  infatti  promosso  tenente
               colonnello per merito di guerra nel 1942.
                    La notte dell’11 dicembre 1941 lui e i suoi uomini si introducono silenzio-
               samente nell’Ambasciata degli Usa a via Veneto (da pochi giorni in guerra col
               Giappone, ma non ancora con l’Italia), essendo in possesso di tutte le chiavi
               necessarie e, soprattutto, di quella della cassaforte dell’addetto militare, all’inter-
               no della quale è custodito il «Black Code» (tabelle cifranti e decifranti, migliaia
               di  pagine).  Il  documento  viene  trafugato,  fotografato  in  una  base  vicina  ed
               entro  due  ore  rimesso  al  suo  posto,  in  modo  che  nessuno  potesse  rendersi
               conto dell’avvenuta manipolazione.
                    Le conseguenze dell’operazione sono eccezionali: da quel momento le
               comunicazioni tra gli Alleati vengono regolarmente intercettate dal Sim e le
               notizie carpite facilitano, in particolare, la riuscita della controffensiva italo-
               tedesca  in  Nord  Africa  (gennaio-febbraio  1942)  e  l’avanzata  fino  ad  El
               Alamein (maggio-giugno 1942), finché, nel luglio successivo, gli Alleati adotta-
               no nuovi cifrari, avendo rinvenuto il «Codice Nero» in un comando tedesco
               espugnato.
                    Dopo l’armistizio l’ufficiale resta fedele al giuramento prestato ed entra
               nella Resistenza. Provvede a far distruggere il carteggio dell’ormai disciolto Sim
               e lavora col Fmcr, realizzando un sistema di comunicazioni in codice e un effi-
               ciente servizio informativo per far giungere al Comando Carabinieri dell’Italia
               Meridionale di Bari le notizie sulla situazione a Roma. Si adopera anche per
               ottenere la liberazione di Adriano Olivetti dal carcere di Regina Coeli, nel quale
               è stato rinchiuso in quanto antifascista.
                    Il 5 ottobre 1943 però cade in un tranello escogitato da Kappler presso
               l’Ambasciata tedesca. Incarcerato a via Tasso e torturato, non svela alcun segre-
               to sulle organizzazioni clandestine. Il 24 marzo 1944 è incluso da Kappler stes-
               so nella lista dei condannati a morte alle Fosse Ardeatine, che consuma così la
               sua vendetta. A questi nomi si aggiungono anche quelli del sardo Gerardo Sergi,
               catturato dai tedeschi in Slovenia ed evaso dal campo di concentramento, dei
               campani Francesco Pepicelli e Gaetano Forte, del siciliano Calcedonio Giordano e del-
               l’umbro Augusto Renzini.


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