Page 29 - Numero Speciale 2024-2
P. 29
ITALIA 1943-1945: SI SFASCIÒ LO STATO, NON MORÌ LA PATRIA
sottufficiali e militari dell’Arma dei Carabinieri, che anche durante il ventennio
erano rimasti nella massima parte fedeli alla monarchia, come istituzione di una
patria al di sopra dei partiti. Proprio per questo, per tutta la durata del regime
totalitario, c’era stato un latente antagonismo fra l’Arma dei CCRR e la MVSN.
Il regime fascista, osservò il tenente colonnello dei carabinieri Giuseppe
Frignani dopo la caduta di Mussolini, aveva fatto prevalere il proprio principio
di gerarchia, basato sulla militanza politica fascista, riducendo l’esercizio delle armi
ad una comune normalissima funzione civile-politica, togliendo così all’Esercito e più partico-
larmente agli ufficiali, quel maggiore prestigio, indubbiamente dovuto a chi consacra tutto se
26
stesso alla sicurezza e alla difesa della Patria .
La fedeltà secolare dell’Arma a Casa Savoia era stata sempre considerata
con sospetto dal duce, anche se cercò di conquistarne il favore definendo i
CCRR una delle colonne del Regime fascista. Il Calendario dei Carabinieri, che iniziò le
pubblicazioni nel 1928, nell’edizione del 1934 recava un elogio di Mussolini: Il
Carabiniere è lo strumento formidabile e sicuro attraverso cui in ogni contingenza, giorno per
giorno, l’uomo umile e il potente possono vedere realizzati a beneficio della suprema armonia
sociale la forza e l’imperio dello Stato. Il duce apprezzava la professionalità dei
CCRR, riteneva i loro rapporti sulla situazione del paese e sugli atteggiamenti
della popolazione verso il regime, più realistici e veritieri di quelli che gli perve-
nivano dagli altri organi fascisti. E quasi mai i comandanti dell’Arma si rivolsero
a Mussolini o lo citarono nei loro rapporti usando l’appellativo di “duce” ma
solo quello di “capo del Governo” .
27
Del resto, il duce stesso preferì istituire e potenziare nuove forze di poli-
zia esclusivamente fasciste, come la Milizia volontaria per la sicurezza nazio-
nale e l’OVRA, l’organizzazione segreta che svolgeva opera di spionaggio per
la prevenzione e la repressione delle attività antifasciste. Il partito fascista,
durante la segreteria di Achille Starace, dal 1932 al 1939, cercò di estendere la
sua egemonia anche sulla Benemerita. Il 7 settembre 1939, Giuseppe Bottai
annotò nel suo diario, quanto gli disse il capo della Polizia Arturo Bocchini a
proposito del segretario del Partito fascista, definendolo un teppista: È il domi-
nio della soffocazione e del terrore. Si è lavorato perfino i carabinieri, che non osano dire
28
la verità .
Ma i carabinieri non accettarono di identificare la patria con il fascismo.
Dopo l’8 settembre, l’Arma dei CCRR fu travolta dal disfacimento
26 Direzione dei Beni Storici del Comando Generale dell’Arma dei Carabinieri (d’ora in poi
ASACC), Documentoteca, scatola 1198, fascicolo 1 (d’ora in poi D1198.1), promemoria del
4 agosto 1943.
27 Cfr. Emilio Gentile, Storia del fascismo, Roma-Bari, Laterza, 2022, pp. 704 ss.
28 Giuseppe Bottai, Diario 1935-1944, a cura di Giordano Bruno Guerri, Milano, Rizzoli, 1982, p. 161.
27