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I CARABINIERI DEL 1944 - LE RESISTENZE AL REGIME COLLABORAZIONISTA
Tuttavia, dietro la
bandiera unitaria della
guerra di liberazione, il
patriottismo della
Resistenza celava divisio-
ni e contrasti, che riguar-
davano innanzi tutto il
diverso modo di interpre-
tare l’idea stessa di patria.
Ogni formazione parti-
giana aveva una sua idea
di patria, in cui erano
condensate differenti
immagini del mito della
nazione, differenti inter-
pretazioni della storia ita-
liana, del Risorgimento e
del fascismo; differenti
visioni della futura Italia e
dello Stato da costruire o
da ricostruire. La patria
dei partigiani monarchici
era diversa da quella dei
partigiani repubblicani; la Calendario Storico dellìArma dei Carabinieri Reali per l’anno 1934
(Fonte: Museo Storico dell’Arma dei Carabinieri)
patria dei comunisti non
somigliava in nulla alla patria dei democristiani; la patria dei liberali poco corri-
spondeva alla patria degli azionisti. Del resto, il patriottismo dei partigiani non
identificava necessariamente la patria con lo Stato nazionale: infatti, l’interna-
zionalismo comunista e socialista, l’universalismo cattolico, l’europeismo dei
federalisti non identificavano la loro patria ideale con lo Stato nazionale.
Inoltre, coloro che presero parte alla guerra di liberazione in nome di una patria
comune di cittadini liberi, erano avanguardie «molto, ma molto sottili [...] incapaci di
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collegarsi con le più larghe masse che idealmente pretendevano rappresentare e trascinare» ,
come precisò dopo la fine della guerra Leo Valiani, uno dei massimi dirigenti
della Resistenza.
Fra le “avanguardie” che iniziarono fin dall’8 settembre la lotta armata per
la liberazione della patria dalla occupazione nazi-fascista, vi furono ufficiali,
25 Leo Valiani, Tutte le strade conducono a Roma, Firenze, La Nuova Italia, 1947, p. 357.
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