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IL TRAFFICKING IN HUMAN BEINGS: UN’ESPLORAZIONE ANALITICA MULTIDIMENSIONALE




                    Infine, l’accompagnamento medico e psicologico è un aspetto imprescin-
               dibile per il recupero fisico ed emotivo della vittima. I traumi fisici e psicologici
               derivanti dal traffico di esseri umani richiedono interventi specialistici che, oltre
               a rispondere alle esigenze immediate, favoriscano il lungo processo di guarigio-
               ne. La personalizzazione dell’assistenza è determinante per la prevenzione di
               sofferenze future e per favorire un recupero completo, che non si limiti a una
               soluzione temporanea, ma che promuova un reinserimento stabile nella società.
                    In sintesi, nel processo di accoglienza e di assistenza alle vittime di traf-
               fico  di  esseri  umani  ogni  componente  collabora  per  garantire  un  recupero
               pieno e duraturo in «uno spazio di libertà, sicurezza e giustizia, la cui pietra
               angolare è il reciproco riconoscimento delle decisioni giudiziarie in materia
               civile e penale» .
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               4.  L’Operazione Sophia
                    Dal 2014 l’Unione Europea è stata travolta da una profonda crisi umani-
               taria, determinata dall’aumento significativo di uomini, donne e bambini che, in
               fuga da conflitti armati, regimi oppressivi e persecuzioni etniche o politiche,
               hanno intrapreso pericolosi viaggi attraverso il Mar Mediterraneo verso le coste
               di Italia e Grecia, con l’obiettivo di proseguire verso altri Paesi membri.
                    Il tema dell’immigrazione irregolare si è imposto con urgenza nell’agenda
               politica europea, generando un crescente senso di insicurezza tra i cittadini e
               accentuando le divergenze tra gli Stati membri. Questo scenario ha messo in
               discussione i principi cardine dell’integrazione europea, tra cui la solidarietà, la
               cooperazione intergovernativa e la protezione dei diritti fondamentali, eviden-
               ziando al contempo le carenze dell’attuale sistema comune di gestione dei flussi
               migratori, espressi principalmente dal Regolamento Dublino III (Reg. UE n.
               604/2013) .
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                    La crisi migratoria ha sottolineato l’urgenza di un approccio coordinato e
               multilaterale, capace di conciliare la protezione dei diritti umani dei richiedenti
               protezione  internazionale,  sanciti  dalla  Carta  dei  Diritti  Fondamentali
               dell’Unione Europea (articoli 18 e 19), con le esigenze legate al controllo delle
               frontiere e alla sostenibilità dei meccanismi nazionali di accoglienza.


               21   Parlamento  europeo  e  Consiglio,  Considerando  1,  Direttiva  2012/29/UE  che  istituisce
                    norme minime in materia di diritti, assistenza e protezione delle vittime di reato e che sosti-
                    tuisce la decisione quadro 2001/220/GAI, 25 ottobre 2012.
               22   Parlamento europeo e Consiglio, Regolamento (UE) n. 604/2013 che stabilisce i criteri e i
                    meccanismi di determinazione dello Stato membro competente per l’esame di una domanda
                    di protezione internazionale presentata in uno degli Stati membri da un cittadino di un paese
                    terzo o da un apolide (rifusione), 26 giugno 2013.

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