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DOTTRINA
È proprio nella capacità di bilanciare
queste tensioni in costante contrasto, con la
possibile conseguenza di uscirne danneg-
giati interiormente e moralmente, che risie-
de l’aspetto della vocazione contenuta nella
parola Beruf. E così solo chi è sicuro di non spez-
zarsi se il mondo è troppo stupido o volgare per quel
che gli vuole offrire ha la ‘vocazione’ per la politica.
Avendo affrontato la questione dalla
prospettiva non solo morale ma anche
etica, Weber ci avverte in modo implicito
che la politica non è un mestiere alla por-
Vilfredo Federico Damaso Pareto
tata di tutti. Parigi, 15 luglio 1848 - Céligny, 19 agosto 1923
Fonte: Barbara Palla, Le caratteristiche
del politico secondo Max Weber, in “La Rivista Culturale”, pubblicato il 28 marzo 2018.
5.2 Il pensiero di Pareto su élites, borghesia e Fascismo
Vilfredo Pareto, il “solitario di Celigny”, fu un esponente della teoria
sociologica delle élites. Più precisamente seguì, prendendo le distanze da Mosca,
un approccio “psicologico”.
Antidemocratico per forza di cose, egli sostenne che, in ogni società orga-
nizzata, è sempre una minoranza (classe eletta o élite) a prendere le decisioni,
anche con la forza. I regimi democratici non sono esenti da ciò.
Riguardo alla società, Pareto è convinto che non può sussistere se non
organizzata gerarchicamente, e che anche la rivoluzione che si pone come
obiettivo l’abbattimento di un ordine oligarchico, produrrà sempre e comunque
un nuovo ordine oligarchico. Cambieranno le élites, nel senso che andranno a
governare persone diverse mosse da sentimenti e/o ambizioni diverse, certo,
ma non cambierà mai la logica di fondo: e cioè che ad usufruire del potere poli-
tico sarà comunque una minoranza. «La storia è un cimitero di aristocrazie...».
Il rapporto tra “classe eletta” e società “governata” non si riduce a quello
di classe proposto da Marx. Infatti non esiste solo la “lotta di classe” tra ricchi
e poveri, ma anche tra altre realtà sociali (uomini e donne, operai e contadini,
fumatori e non fumatori, ecc.) che vanno ad intersecarsi con la precedente ren-
dendo il contesto un intreccio inestricabile. Per questo motivo, Pareto, conside-
rava con avversione le dottrine socialiste, che secondo lui erano, pur se ben svi-
luppate nella parte ideale, troppo riduttive; e per questo non in grado di smuo-
vere i profondi sentimenti che spingono l’uomo all’azione. Gli uomini, infatti,
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