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LA FUNZIONE DEL CONTROLLO INDIPENDENTE DELLA CORTE DEI CONTI
E, al contempo, al modo di pensare di
chi, una volta che si viene ad occupare una
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posizione di potere , questa posizione è
indotto a mantenere.A volte, a tutti i costi e
per diverse ragioni (alcune delle quali posso-
no apparire, alle anime “candide”, anche
incon -
fessabi-
li). Così
si spiega-
no quelle
decisioni
che, ad
occ hi
esterni,
hanno il Gaetano Mosca (1858-1941)
sapore e, forse anche, il profumo del com-
promesso.
Tutto ciò lo aveva ben spiegato Max
Weber quando si accinse a costruire quel
profilo dell’uomo politico nel saggio che ho
avuto modo di richiamare, La politica come
professione, scritto, dopo una sua visita da
accademico in America, tra il 1918 e il 1919.
Avendo dichiarato nudo il Re, Max
Weber non è ben accetto a quelle persone
che si professano a parole “oneste” o sol-
tanto “di sani principi”, mentre invece ten-
gono comportamenti ambigui.
Anzi, la descrizione che egli fa del
Roma - Il Ministero dei lavori pubblici “politico”, dell’homo politicus, del suo esser
tale, è quanto mai conturbante; in sostanza essa non è roba per anime candide
(o che vogliano rimanere tali).
12 Nota l’autore misterioso di Io sono il potere. Confessioni di un capo di gabinetto, Feltrinelli, 2020, p.
13: «La nostra cifra è la suprema, armoniosa, trasversale, olimpica continuità … Tra il 1979
e il 1995 i dieci gabinettisti più assidui hanno ottenuto 89 incarichi su 343, oltre il 25 per
cento del totale. I dieci capi degli uffici legislativi più assidui 99 incarichi, il 30 per cento. Fino
al record di Alfonso Maria Rossi Brigante, magistrato della Corte dei conti, che ha collezio-
nato incarichi in tredici ministeri».
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