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LA FUNZIONE DEL CONTROLLO INDIPENDENTE DELLA CORTE DEI CONTI
l’astuzia del “grand Commis d’Etat”, posse-
dendo la capacità di avere la giusta visione
del futuro.
5.1 La descrizione dell’homo politicus
Secondo Weber, l’uomo che sceglie la
carriera politica ha la soddisfazione di sentir-
si potente. L’attività politica, infatti, essendo
intimamente legata al potere e all’uso della
forza legittima come mezzo, fa sentire chi la
svolge in grado di ottenere il potere e di par-
tecipare alla sua distribuzione sia all’interno
che all’esterno dello Stato. Per questo moti-
vo, ogni politico per quanto modesto sia il
suo incarico avrà la sensazione di tenere in
mano fili cruciali di eventi storicamente
importanti per il suo Paese.
Perché le forti sensazioni provate Karl Emil Maximilian Weber
dall’uomo politico in quanto tale, impliche- (Erfurt, 21 aprile 1864 - Monaco di Baviera,
rebbero che egli abbia delle caratteristiche 14 giugno 1920)
ben precise che gli impediscano di soccombere all’effimera potenza. In partico-
lare, all’uomo politico compete primariamente di trovare un equilibrio tra la
passione, la capacità di valutazione e il senso di responsabilità.
La passione non è altro che la causa, l’ideale che sostiene, quella intorno
alla quale ruota tutta la sua vita politica. Il percorso che porta alla causa deve
essere guidato, da un lato, dalla lungimiranza, una capacità di valutazione fredda
e razionale, un atteggiamento di calma e raccoglimento, grazie al quale si crea
una distanza tra l’azione e la causa. Dall’altro lato, dal senso di responsabilità,
ovvero dall’assunzione della responsabilità delle conseguenze sia positive che
negative, soprattutto quelle negative, che scaturiscono dall’esercizio del potere
e dall’azione politica. L’uomo politico non può riversare le proprie responsabi-
lità né su altri politici né imputarle ad altre cause.
Il rischio di un uomo politico inadeguato, o che non possegga queste tre
caratteristiche, è di cadere nella trappola della vanità e di commettere quelli che
Weber chiama i “due peccati mortali”: l’infedeltà alla causa e la mancanza di
responsabilità. In questo caso, l’uomo politico finisce, infatti, per perseguire
l’apparenza vuota del potere invece del potere reale, o di trasformare l’esercizio
di quest’ultimo in un godimento personale.
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