Page 142 - Rassegna 2024-3
P. 142

DOTTRINA




                  Inoltre, si fa riferimento nelle raccomandazioni ai poteri che garantiscono
             un’efficace ed efficiente sorveglianza. Le autorità di sorveglianza dovrebbero,
             infatti, condurre ispezioni, obbligare le istituzioni finanziarie a produrre infor-
             mazioni  al  fine  e  sanzionare  sia  disciplinarmente  che  finanziariamente.
             L’approccio basato sul rischio viene individuato come fondamentale. La IV e la
             V Direttiva antiriciclaggio, apportando un rafforzamento alle misure preventive
             in linea con le raccomandazioni già del GAFI, pongono un accento rilevante
             sull’approccio basato sul rischio. La IV direttiva sottolinea il ruolo fondamen-
             tale dell’UIF e presenta una normativa che ha l’obiettivo di rafforzarne le pre-
             rogative e ampliarne le funzioni. Inoltre, le norme di cooperazione internazio-
             nale  sono  modificate  ed  estese.  La  novità  della  IV  direttiva  risiede  nel  Risk
             Assessment. Gli stati membri sono infatti tenuti a identificare, valutare e gestire
             attraverso opportune misure, il rischio di riciclaggio e di finanziamento del ter-
             rorismo. Tale attività viene supportata dall’attività di valutazione svolta dalle
             autorità di vigilanza europee. Inoltre, le risultanze di tali attività devono essere
             condivise con gli altri Strati Membri e i soggetti destinatari.

             4.1 La valutazione del rischio ed evidenze empiriche
                  Il GAFI, al fine di dare un supporto metodologico ai Paesi membri, ha svi-
             luppato una guida che permette di individuare principi generali per la valutazione
             dei  rischi  di  riciclaggio.  Questo  approccio,  elemento  cardine  delle
             Raccomandazioni, permette di sviluppare delle strategie di valutazione dei rischi e
             di gestione dello stesso che prendono in considerazione, innanzitutto, un principio
             di proporzionalità tra livello di rischio e interventi, in un’ottica di allocazione effi-
             ciente delle risorse. Rileva, a tal proposito, che tale guida non presenta una meto-
             dologia specifica per la valutazione del rischio. Infatti, è a discrezione del Paese deci-
             dere che tipo di metodologia implementare sulla base di diversi fattori. In primis,
             deve essere chiaro lo scopo della valutazione e l’ambito della stessa. L’approccio di
             valutazione può portare ad una valutazione unica e nazionale o, se sussistono par-
             ticolari caratteristiche quali una notevole differenza tra varie regioni e rischi specifi-
                                                                                       7
             ci, avere delle valutazioni che si incentrato su determinate aree, settori o tematiche .
                  Elemento di complessità nello sviluppo di un modello di valutazione è la
             dinamicità dell’ambiente di valutazione. Il nostro Paese è caratterizzato da una
             dinamicità sociale ed economica estremamente elevata. Basti pensare alle diver-
             se mafie presenti sul territorio, l’operatività sia su base regionale, interregionale
             e internazionale, la contaminazione con mafie extranazionali, l’elevata evasione

             7    Si vedrà, successivamente e a tal proposito, lo sviluppo di un indicatore di rischio su base set-
                  toriale e di aree geografiche dell’Italia (IARM Project).

             140
   137   138   139   140   141   142   143   144   145   146   147