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DOTTRINA




                  In mancanza di studi quantitativi sul punto, la letteratura riferisce, anche
             se in via prevalentemente aneddotica, di rischi legati all’adescamento (grooming,
             in  quanto  consentono  di  ottenere  informazioni  importanti  per  individuare
             meglio  le  proprie  vittime),  all’abuso  sui  minori,  e  alla  pornografia  minorile
             (un’immagine apparentemente innocente può essere utilizzata a fini pedopor-
             nografici  se  presa  fuori  contesto) .  Sono  inoltre  riconosciute  altre  forme  di
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             cosiddetti comportamenti antagonisti, in particolare l’incitamento all’odio, varie
             forme di molestie, lo stalking e il bullismo.

             3.  Le diverse manifestazioni dello sharenting
                  Nell’immaginario popolare, lo sharenting è comunemente legato alla condi-
             visione di fotografie e video sulle piattaforme di social media spesso da un geni-
             tore (solitamente la madre) influencer, o comunque con un ampio seguito.
                  Queste sono spesso forme del cosiddetto sharenting commerciale , legato
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             ad opportunità di guadagno tramite sponsorizzazioni, o sono legate a doppio
             filo con l’esistenza di un’immagine pubblica del genitore e quindi spesso, per
             estensione, della sua famiglia.
                  È innanzitutto importante riconoscere che queste forme di sharenting, sep-
             pur  importanti,  non  sono  le  uniche,  e  probabilmente  non  sono  quelle  più
             rischiose. Innanzitutto, non solo i genitori ma anche altri attori (della famiglia
             allargata, ma anche gli amici e insegnanti) possono condividere online informa-
             zioni personali sui minori affidati alle loro cure.
                  Vi sono inoltre forme forse meno immediatamente riconoscibili, e pro-
             prio per questo potenzialmente più insidiose, di sharenting.
                  Alcuni esempi di questi comportamenti rischiosi sono emersi chiaramente
             nel corso dell’etnografia digitale condotta durante lo studio ProTechThem .
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                  Il primo esempio riguarda ciò che avviene in molti gruppi Facebook che
             hanno la finalità di supportare i genitori, in particolare le madri, durante i primi
             mesi e anni di vita dei loro bambini.


             4    Si considerino a tipo esemplificativo Geddes L. (2019), Consider your child’s future before you
                  share, New Scientist 242:24-25; Kloess J.A., Hamilton-Giachritsis C.E. e Beech A.R. (2019),
                  Offense processes of  online sexual grooming and abuse of  children via internet communication platforms,
                  Sexual Abuse 31, 1:73-96; Plunkett L.A. (2019), Sharenthood. Why we should think before we talk
                  about our kids online, MIT Press; Siibak A. (2019), Digital parenting and the datafied child, in Burns
                  T. e Gottschalk F., a cura di, Educating 21st Century children: emotional well-being in the Digital Age,
                  OECD Publishing; Lavorgna A., Ugwudike P. and Tartari M. (2023), Online sharenting: identifying
                  existing  vulnerabilities  and  demystifying  media  reported  risks.  Crime,  Media,  Culture
                  https://doi.org/10.1177/17416590221148448).
             5    Plunkett 2019, ibid.
             6    Si veda Lavorgna e Tartari, ibid., per ulteriori dettagli.

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