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DOTTRINA




             SOMMARIO: 1. Lo sharenting, fenomeno e rischi. - 2. Lo sharenting da una prospettiva di sicurez-
                       za informatica. - 3. Le diverse manifestazioni dello sharenting. - 4. Problemi nor-
                       mativi.  -  5.  Prospettive  per  il  futuro.  -  6.  Come  arginare  il  fenomeno.  -  7.
                       Conclusioni.


             1.  Lo sharenting, fenomeno e rischi
                  Il termine sharenting deriva da una crasi delle parole inglesi share (mostrare)
             e parenting (genitorialità) e indica la tendenza da parte dei genitori a postare sui
             social media le immagini e/o le informazioni dei propri figli sovente senza chie-
             derne il consenso.
                  Il fenomeno non si sviluppa solo con la pubblicazione di immagini dei
             minori ma anche con la disseminazione nel web di affermazioni o notizie che
             riguardano il minore, attraverso le quali il genitore accresce il proprio “ego digi-
             tale”.
                  Più  nello  specifico,  il  fenomeno  è  caratterizzato  dalla  pubblicazione  di
             informazioni inerenti la sfera privata del minore e prende il termine di humble-
             brags, combinazione di due termini: humble (umile) e brag (vantarsi), una sorta di
             falsa modestia evidenziata dalla pubblicazione di eventi della vita del minore
             sulle piattaforme social.
                  La frequente abitudine di alimentare lo sharenting, porta all’insorgenza di
             fenomeni  che  hanno  ripercussioni  psicologiche  e  legali.  La  condivisione  di
             immagini e notizie sulle piattaforme social può fungere da amo per l’adesca-
             mento a diversi comportamenti illeciti che si originano e sviluppano nel web,
             come: il grooming; il flaming; l’harrasment; l’impersonation; la denigration.
                  Sinteticamente, nello specifico, tali condotte potremmo descriverle così:
                    il grooming rappresenta il tentativo di adescare il minore servendosi della
             sua buona fede e magari fingendosi un coetaneo;
                    il flaming rappresenta lo scambio di messaggi in cui sono contenuti insul-
             ti che coinvolgono due o più persone;
                    l’harassment si concretizza in una serie di messaggi scortesi, offensivi,
             denigranti,  disturbanti,  che  vengono  ripetuti  nel  tempo  e  che  acuiscono  la
             discrepanza di potere tra il cyberbullo e la vittima;
                    l’impersonation  si  verifica  quando  una  persona  finge  di  essere  un’altra
             impossessandosi dell’account della vittima, mettendo in atto un vero e proprio
             furto di identità seppur in modo virtuale;
                    la  denigration  rappresenta  una  variante  del  bullismo  e  si  configura  nei
             comportamenti denigratori a danni della vittima.


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