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DOTTRINA




             sulla sua attività possano essere influenzate, anche indirettamente, dalla mafia
             attraverso la famiglia, o da un affiliato alla mafia mediante il contatto col pro-
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             prio congiunto ;
                  5)i contatti o i rapporti di frequentazione, conoscenza, colleganza, amicizia di titolari,
             soci, amministratori, dipendenti dell’impresa con soggetti raggiunti da provve-
             dimenti di carattere penale o da misure di prevenzione antimafia, con la presun-
             zione che l’imprenditore scelga consapevolmente di porsi in dialogo e in con-
             tatto con ambienti mafiosi, così esponendosi al rischio di infiltrazione;
                  6)le  vicende  anomale  nella  formale  struttura  dell’impresa,  ossia,  le  sostituzioni
             negli organi sociali, nella rappresentanza legale della società, nonché nella tito-
             larità delle imprese individuali ovvero delle quote societarie, effettuate da chiun-
             que conviva con soggetti destinatari di interdittiva antimafia, realizzate “con
             modalità che, per i tempi in cui vengono realizzati, il valore economico delle
             transazioni, il reddito dei soggetti e le qualità dei subentranti, denotino l’intento
             di  eludere  la  normativa  sulla  documentazione  antimafia”:  scissioni,  fusioni,
             affitti di azienda o anche solo di ramo di azienda, acquisti di pacchetti azionari
             o di quote societarie da parte di soggetti, italiani o esteri, al di sopra di ogni
             sospetto,  spostamenti  di  sede,  legale  od  operativa,  in  zone  apparentemente
             ‘franche’ dall’influsso mafioso; aumenti di capitale sociale finalizzati a garantire
             il controllo della società sempre da parte degli stessi soggetti, patti parasociali,
             rimozione o dimissioni di sindaci o controllori sgraditi; walzer di cariche sociali
             tra  i  medesimi  soggetti,  partecipazioni  in  altre  società  colpite  da  interdittiva
             antimafia, gestione di diverse società, operanti in settori diversi, ma tutte ricon-
             ducibili alla medesima governance e spostamenti degli stessi soggetti dalle cariche
             sociali dell’una o dell’altra, ecc.;


             9    TAR Campania, I, n. 5796/2019: “Ai fini dell’interdittiva antimafia, l’Amministrazione può
                  dare rilievo anche ai rapporti di parentela tra titolari di un’impresa e familiari che siano
                  soggetti affiliati, organici o contigui a contesti malavitosi laddove tali rapporti, per loro
                  natura, intensità, o per altre caratteristiche concrete, lascino ritenere, secondo criteri di
                  verosimiglianza,  che  l’impresa  ovvero  che  le  decisioni  sulla  sua  attività  possano  essere
                  influenzate, anche indirettamente, dalla criminalità organizzata. Specialmente, nei contesti
                  sociali in cui attecchisce il fenomeno mafioso, all’interno della famiglia ben può verificarsi
                  un’influenza reciproca di comportamenti e possono sorgere legami di cointeressenza, di
                  solidarietà, di copertura o quanto meno di soggezione o di tolleranza. Tale influenza può
                  essere, quindi, desunta dalla considerazione che la complessa organizzazione della mafia
                  ha una struttura clanica, si fonda e si articola, a livello particellare, sul nucleo fondante
                  della famiglia, sicchè in una famiglia mafiosa, anche il soggetto che non sia attinto da pre-
                  giudizio mafioso può subire, nolente, l’influenza del capofamiglia e dell’associazione. Deve
                  essere, quindi, esclusa ogni presunzione di irrilevanza dei rapporti di parentela, ove gli stes-
                  si risultino indizianti di una situazione complessiva tale da non rendere implausibile un col-
                  legamento, anche non personale e diretto, tra soggetti imprenditori ed ambienti della cri-
                  minalità organizzata”.

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