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I CARABINIERI E LA “LINEA DEL PIAVE” NELLA DIFESA DI SALUTE,
ALIMENTAZIONE E MADE IN ITALY AGROALIMENTARE
Non è dato indugiare sul contrasto alla criminalità mafiosa di cui è persua-
sivamente descritta l’origine e la consistenza nella serie e rapporti redatti da
Eurispes in collaborazione con l’Osservatorio sulla criminalità nell’agricoltura e sul siste-
ma agroalimentare, spiegandone la penetrazione nel tessuto sociale delle campa-
gne e nei mercati di sbocco attraverso una lucrosa attività di intermediazione
con infiltrazione nei pubblici apparati, avvalendosi della intimidazione e della
violenza.
Non sfugge a nessuno, però, che il battesimo del Comando Carabinieri delle
Politiche Agricole cada nello stesso anno in cui si è palesato il disegno stragista di
via Carini.
La prolungata carenza di legalità ha costituito la linfa vitale nella quale è
germogliato e si è gradualmente sviluppato e consolidato il potere illegale delle
mafie. Ma quel tragico episodio è venuto suscitando, insieme all’angoscia per il
dolore, anche la tensione a trovare soluzioni adeguate. L’art. 416 bis inserito nel
codice penale dall’art. 1 della l. 13 settembre 1982, n. 646 ha introdotto nel
nostro ordinamento il reato associativo di tipo mafioso, traducendo una cate-
goria criminologica di naturale complessità attraverso parametri obiettivi e
caratterizzanti.
Ed è significativo osservare come già nella relazione alla proposta di legge
n. 1581, presentata il 31 marzo 1980, da parte dell’Onorevole Pio La Torre - a
distanza di poche settimane anch’egli assassinato - si desse conto che «la mafia,
per altro, opera oramai anche nel campo delle attività economiche lecite, e si
consolida l’impresa mafiosa, che interviene nelle attività produttive forte del-
l’autofinanziamento illecito…, e mira all’accaparramento dell’intervento pub-
blico…scoraggiando la concorrenza con la sua forza intimidatoria».
L’interesse criminale a mettere le mani sui fondi europei destinati
all’agricoltura non è stato e non è un tabù. Il bilancio della Politica Agricola
Comune è provvisto di un’imponente dotazione di risorse finanziarie destina-
te a interventi di sostegno dei prezzi e dei mercati non che delle nuove e
importanti funzioni di interesse collettivo, a cui si è fatto cenno: la tutela
dell’ambiente, del paesaggio, della biodiversità, della qualità e della sicurezza
degli alimenti.
Anche per il periodo 2023-2027, le tabelle riassuntive delle dotazioni, in
base alla decisione di esecuzione della Commissione del 2 dicembre 2022, che
approva il Piano Strategico dell’Italia, prevedono lo stanziamento di circa ventuno
miliardi di euro per i pagamenti diretti del primo pilastro e di sette miliardi per
lo sviluppo rurale, a cui si aggiungono altri nove miliardi di co-finanziamento
nazionale. Una media annuale pari al valore di 7.5 miliardi di euro.
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