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AGRO ECO AMBIENTE




                  In  un  quadro  segnato  dall’abbandono  dell’idea  che  il  mercato  possa
             essere lasciato libero di prendersi cura di sé, il recente d.lgs. 8 novembre 2021,
             n. 198 in materia di pratiche commerciali sleali impone la verifica dei contratti di
             cessione  dei  prodotti  agricoli  e  alimentari  quando  non  esprimano  più  una
             condivisione di intenti, ma siano frutto di un contegno in malafede, legando
             l’accertamento dello squilibrio, anche di prezzo, all’esercizio abusivo del pote-
             re negoziale.
                  Nella  dislocazione  delle  competenze  di  enforcement  in  capo  all’Ispettorato
             Centrale  della  Tutela  della  Qualità  e  della  Repressione  Frodi  (ICQRF)  è  prevista  la
             necessaria collaborazione con il Comando carabinieri per la tutela agroalimentare al
             fine di rendere effettiva, attraverso la diversa capacità di indagine e il prestigio
             dell’istituzione, la ricerca di un accesso al mercato, da parte dei fornitori, che
             non sia turbato da strategie di sopraffazione. Una competenza aggiuntiva che
             fa del Comando una moderna polizia di filiera capace di guardare all’integrazione
             verticale in chiave di repressione degli esiti inefficienti derivanti dalle condotte
             che si discostano dai paradigmi concorrenziali.

             6.  Identità nazionale e tutela del Made in Italy
                  Né può essere taciuto che la catalogazione, per ogni singola regione, di
             prodotti con caratteri di tipicità relativi a metodiche di lavorazione, conserva-
             zione  e  stagionatura  consolidate  attraverso  la  consegna  di  un  patrimonio  di
             saperi da una generazione all’altra, sia espressione del patrimonio culturale italiano,
             riassumendo, nella formulazione del d.m. 9 aprile 2008, l’inventiva, l’ingegno, il
             processo di evoluzione socio-economica delle singole comunità, delle tradizioni
             e della cultura della Nazione. Un riconoscimento che è approdato, da ultimo,
             nella l. 27 dicembre 2023, n. 206, Disposizioni organiche per la valorizzazione, la pro-
             mozione e la tutela del Made in Italy che insegue l’obiettivo di valorizzazione di
             patrimonio  e  radici  culturali  significativamente  radicati  in  saperi,  tecniche,
             varianti geografiche, riti e forme del gusto, fino a comporre una vera e propria
             identità nazionale.
                  È posta, finalmente, la questione del contrasto all’italian sounding, recla-
             mando la conquista della provenienza geografica come segno catalizzatore di
             credito per le qualità complessivamente attese dei prodotti. Un’ulteriore incom-
             benza a cui provvedono i Carabinieri, nel campo dell’etichettatura, minata dal
             fraintendimento implicito nel rinvio all’origine doganale e, cioè, del paese di
             ultima trasformazione, in grado di determinare facili frodi relative al montaggio
             degli ingredienti, comunicando l’illusione della qualità italiana nell’immaginario
             del consumo.


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