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I CARABINIERI E LA “LINEA DEL PIAVE” NELLA DIFESA DI SALUTE,
                               ALIMENTAZIONE E MADE IN ITALY AGROALIMENTARE



               del Consiglio del 15 marzo 2017 relativo ai controlli, si estenda anche a com-
               prendere l’insieme delle condizioni che influenzano il ciclo della vita (non solo)
               umana. Nell’attività svolta ai fini dell’ispezione degli alimenti occorre verificare
               il rispetto di prescrizioni specifiche sulla salute, insieme a quelle riguardanti il
               benessere degli animali e la sanità delle piante, oltre che l’impatto generato dalle
               tecniche di produzione.
                    Le direttrici della tutela penale in ambito agroalimentare che separavano la
               salvaguardia della salute individuale e collettiva dei cittadini-consumatori e la
               prevenzione delle frodi in commercio vengono, dunque, a sovrapporsi, accen-
               tuando la tendenza dell’iniziativa di contrasto a rilevare il turbamento e l’offesa
               dell’intera dimensione del processo di produzione, perché la garanzia igienico-
               sanitaria tende ad intrecciarsi sempre di più ai profili di qualità dell’alimento che
               risulta, a sua volta, influenzata dalle condizioni ambientali.
                    La  stessa  riorganizzazione  della  competenza  dell’amministrazione  della
               salute attraverso l’articolazione del Dipartimento della salute umana, della salute ani-
               male e dell’ecosistema (One Health) sembra affiancare all’esclusiva funzione di rea-
               lizzare la sicurezza delle forniture di prodotti per il soddisfacimento dei bisogni
               della nutrizione quella, altrettanto essenziale, della individuazione e promozione
               di corretti stili di vita in relazione all’ambiente .
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                    Va aggiunto, pertanto, come non sia sufficiente proporre l’adozione di un
               modello sostenibile di sviluppo in ambito alimentare senza interrogarsi, al di
               fuori di una nozione restrittiva di rischio, riguardo all’impatto sulle varie com-
               ponenti dell’ecosistema - oltre che sugli aspetti della vita umana a partire dalla
               prevenzione dell’obesità - che discendono dalla realizzazione di progetti di pro-
               duzione destinati a divaricarsi nell’alternativa naturale-artificiale.
                    Il tema di più recente attualità riguarda la coltivazione di proteine anima-
               li che, in un approccio di riduzione dei danni da inquinamento e di incremen-
               to degli standard di benessere, intende ottimizzare, attraverso tecniche assimi-
               late di medicina rigenerativa, la replica di cellule staminali all’interno di biore-
               attori.
                    Un salto verso il cibo industriale, promosso da cospicui investimenti finan-
               ziari, che delineano uno scenario di Far West, in cui la tecnica sembra demitizzare
               la natura e offrire a coloro che detengono la conoscenza - come osserva Papa
               Francesco nella lettera enciclica Laudato Sì (paragrafo 104) - «Il potere econo-
               mico per sfruttarla in modo impressionante sull’insieme del genere umano e del
               mondo intero».

               4    Il rinvio è al d.P.C.M. 30 ottobre 2023, n. 196, Regolamento di organizzazione del Ministero della
                    salute.

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