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AGRO ECO AMBIENTE
3. Stato e mercato: il paradigma del vino al metanolo
Si è, nel frattempo, entrati in contatto con la concreta esperienza dell’or-
dine europeo che ha sollecitato a recepire, trasformare, rinnovare l’analisi del
funzionamento dei congegni istituzionali che promuovono gli scambi e a svi-
luppare meccanismi pertinenti al subentrato assetto istituzionale, nel gioco della
discontinuità.
La libera circolazione dei prodotti sul mercato ha, infatti, attratto alla com-
petenza delle istituzioni europee la disciplina in materia di scambi di alimenti
attraverso la massiccia introduzione di misure positive di armonizzazione, a cui
si è accompagnata, con funzione di valvola di automatica rimozione del pericolo
di frammentazione, la ricerca di equivalenza delle diverse legislazioni nazionali.
Si è chiarito, così, a proposito dell’ambito di interferenza con la tutela della
salute, che la determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni che ne assi-
curano la salvaguardia contro gli attentati derivanti da prodotti agricoli non sani
non possa che essere unitaria in tutto il territorio nazionale e, quindi, di spet-
tanza esclusiva dello Stato, in un sistema caratterizzato da una organizzazione a
rete, capace di integrare, nelle decisioni inerenti all’analisi del rischio, una disci-
plina omogenea che garantisca la parità di trattamento tra gli interessati, con un
ruolo di partecipazione delle autonomie locali.
In sostanza, in una configurazione plurale dell’ordinamento indirizzato a
consolidare il processo di crescita dello Stato nella dimensione europea, è reso
esplicito come la sicurezza degli alimenti rappresenti un interesse non fraziona-
bile e, sul piano operativo, sono stati gli ufficiali, gli ispettori, i sovraintendenti,
gli appuntati e i Carabinieri in servizio presso i nuclei antisofisticazioni a farsene
carico, in vista delle esigenze di unitarietà e coesione insuscettibili di alcuna
separazione.
Di fronte ad esperienze della vita, talora drammatiche e indecifrabili, il fine
di accertare la giustizia lungo i percorsi e gli snodi decisori di procedimenti
penali e amministrativi, all’esito di indagini dirette a selezionare la più verosimile
tra le ipotesi esplicative del fatto, ha trovato sostegno in indefettibili competen-
ze frutto di una aggiornata formazione anche mediante l’arricchimento meto-
dologico di saperi esterni come quello scientifico e tecnologico.
Abbiamo imparato dalla vicenda del vino al metanolo.
Era il 18 marzo 1986 quando l’ANSA divulgò la notizia che, in seguito alle
segnalazioni di alcuni casi di avvelenamento, fosse conferito alla procura della
repubblica di Milano l’incarico di far luce su quello che sarebbe stato il primo
clamoroso scandalo alimentare. Le persone decedute fino a quel momento
erano tre: tutti etilisti.
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