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AGRO ECO AMBIENTE
Essa vede la presenza di numerosi esemplari di faggio oltre trecento anni
di età e di tassi longevi, probabilmente di oltre mille anni, caratterizzata da una
intrinseca selvaticità che viene mantenuta grazie alla recinzione che impedisce
alle attività antropogeniche di interferire con le dinamiche dei processi naturali.
Considerata l’importanza di questi boschi, sarebbe quindi opportuno con-
siderare seriamente il riconoscimento di queste aree quali Riserve Naturali
Statali Integrali, in modo da eliminare ogni alea di reversibilità dell’attuale livello
di protezione per il futuro.
Soprattutto per riserve già inserite all’interno dei parchi nazionali questo
“upgrade” alla vetustà potrà sembrare “filosofico” ma è fondamentale dal
punto di vista culturale: i parchi nazionali sono aree in cui la protezione della
natura deve essere armonizzata con la tutela delle attività antropiche nell’area
del parco stesso, mentre la Riserva Naturale Statale nasce dall’esigenza di tute-
lare una determinata porzione di territorio per la sua rilevanza naturalistica e, se
dichiarata Integrale, tutelata da qualsiasi attività in termini assoluti.
L’Arma dei Carabinieri, chiamata a svolgere un importante ruolo di vola-
no nella conservazione nazionale ed europea attraverso la gestione delle Riserve
Naturali Statali, patrimonio di biodiversità a beneficio di tutti i cittadini, custo-
disce pertanto un capitale verde, laboratorio a cielo aperto per un futuro soste-
nibile anche supportando, con le attività di educazione ambientale, la crescita
della consapevolezza ambientale dei singoli presso le comunità che vivono sul
territorio.
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La protezione delle foreste vetuste di oggi e di domani rappresenta una
occasione unica nello studio delle dinamiche naturali di resistenza ai cambia-
menti climatici e agli eventi estremi garantendo allo stesso tempo la conserva-
zione della biodiversità e dei molteplici servizi ecosistemici funzionali per la
transizione ecologica.
La sfida che attende la nostra e, soprattutto, le nuove generazioni è quella
di comprendere che, una volta individuate aree a basso impatto di popolazione
e sfruttamento del territorio, il successo della nostra sopravvivenza e della salu-
te degli ecosistemi (da cui deriva anche la nostra) dipenderà più dalla nostra
capacità di “lasciar fare alla Natura”, sottraendoci alla sua gestione, che dall’ab-
baglio di poterla controllare.
31 De Laurentis D. Piovesan G., 2023, XIII, Le foreste vetuste, in D. De Laurentis e G. Papitto (a
cura di), 2023, Foreste d’Italia. Inventario Forestale Nazionale - Arma dei Carabinieri -
Comando Unità Forestali Ambientali e Agroalimentari, Roma, pp. 218-229.
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