Page 86 - Rassegna 2024-1-Inserto
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INSERTO
2. esterne, quando le informazioni successive all’evento incidono sulla fissa-
zione del ricordo;
3. relazionali, cioè nella testimonianza la rievocazione può essere influenzata
da aspetti relazionali e comunicativi con l’interlocutore.
Rispetto ai fattori esterni all’individuo, nella percezione e nel recupero del
ricordo, oltre alle informazioni ricevute successivamente all’evento, studi di
laboratorio hanno individuato le seguenti variabili da tenere in considerazione:
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la frequenza dell’esposizione all’evento, la durata dell’osservazione e la posizio-
ne dell’evento, cioè la collocazione di un singolo fatto in una serie più vasta di
avvenimenti.
Le prime due forme di distorsione non sono dovute a specifici suggeri-
menti, mentre la terza incide fortemente nel corso delle tecniche di intervista e
interrogatorio. Le distorsioni della memoria possono, dipendere dall’influenza
di fattori relazionali e comunicativi, come suggerimenti, nuove informazioni e
conoscenze introdotte con l’errata formulazione delle domande ed una scorret-
ta conduzione del colloquio.
Ad esempio, durante un colloquio può esserci un effetto compiacenza, che
può essere indotto anche dalla semplice ripetizione delle domande alle quali il
testimone si sente in qualche modo indotto a rispondere in modo da assecon-
dare il suo interlocutore .
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Le domande fuorvianti, possono essere informazioni post-evento, che
possono interagire con le caratteristiche dell’individuo intervistato e plasmare la
capacità di ricordare. Le influenze delle informazioni post-evento sulla memo-
ria possono essere particolarmente subdole.
Elisabeth Loftus ha condotto diverse ricerche che hanno posto l’atten-
zione sul potere esercitato da determinate tipologie di domande o suggeri-
menti esterni nel recupero di un evento vissuto. È emerso che è sufficiente
cambiare in una domanda una piccola parte, come l’articolo, per aumentare la
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probabilità di modifica di un ricordo ; ad esempio, se si chiede “hai visto un
uomo?” o “hai visto l’uomo?” la domanda cambia poiché nel primo caso si indica
un individuo qualunque di genere maschile mentre, nel secondo caso, si fa
riferimento ad un individuo specifico di cui si assume che l’interlocutore
abbia conoscenza.
65 Baddeley A., Michael W., Eysenck M.W., Anderson M.C., (2009), Memory, Psychology Press,
United Kingdom.
66 Fornari, U., (2008), Trattato di Psichiatria Forense, Utet, Torino.
67 Loftus E.F., Zanni G., (1975), Eyewitness testimony: The influence of the wording of a question, in
Bulletin of the Psychonomic Society, 5, pp. 86-88.
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