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INSERTO




                  2. esterne, quando le informazioni successive all’evento incidono sulla fissa-
             zione del ricordo;
                  3. relazionali, cioè nella testimonianza la rievocazione può essere influenzata
             da aspetti relazionali e comunicativi con l’interlocutore.
                  Rispetto ai fattori esterni all’individuo, nella percezione e nel recupero del
             ricordo,  oltre  alle  informazioni  ricevute  successivamente  all’evento,  studi  di
             laboratorio  hanno individuato le seguenti variabili da tenere in considerazione:
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             la frequenza dell’esposizione all’evento, la durata dell’osservazione e la posizio-
             ne dell’evento, cioè la collocazione di un singolo fatto in una serie più vasta di
             avvenimenti.
                  Le prime due forme di distorsione non sono dovute a specifici suggeri-
             menti, mentre la terza incide fortemente nel corso delle tecniche di intervista e
             interrogatorio. Le distorsioni della memoria possono, dipendere dall’influenza
             di fattori relazionali e comunicativi, come suggerimenti, nuove informazioni e
             conoscenze introdotte con l’errata formulazione delle domande ed una scorret-
             ta conduzione del colloquio.
                  Ad esempio, durante un colloquio può esserci un effetto compiacenza, che
             può essere indotto anche dalla semplice ripetizione delle domande alle quali il
             testimone si sente in qualche modo indotto a rispondere in modo da assecon-
             dare il suo interlocutore .
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                  Le  domande  fuorvianti,  possono  essere  informazioni  post-evento,  che
             possono interagire con le caratteristiche dell’individuo intervistato e plasmare la
             capacità di ricordare. Le influenze delle informazioni post-evento sulla memo-
             ria possono essere particolarmente subdole.
                  Elisabeth Loftus ha condotto diverse ricerche che hanno posto l’atten-
             zione sul potere esercitato da determinate tipologie di domande o suggeri-
             menti esterni nel recupero di un evento vissuto. È emerso che è sufficiente
             cambiare in una domanda una piccola parte, come l’articolo, per aumentare la
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             probabilità di modifica di un ricordo ; ad esempio, se si chiede “hai visto un
             uomo?” o “hai visto l’uomo?” la domanda cambia poiché nel primo caso si indica
             un individuo qualunque di genere maschile mentre, nel secondo caso, si fa
             riferimento  ad  un  individuo  specifico  di  cui  si  assume  che  l’interlocutore
             abbia conoscenza.

             65   Baddeley A., Michael W., Eysenck M.W., Anderson M.C., (2009), Memory, Psychology Press,
                  United Kingdom.
             66   Fornari, U., (2008), Trattato di Psichiatria Forense, Utet, Torino.
             67   Loftus E.F., Zanni G., (1975), Eyewitness testimony: The influence of  the wording of  a question, in
                  Bulletin of  the Psychonomic Society, 5, pp. 86-88.

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