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IL METAVERSO E LE NUOVE SFIDE PER IL DIRITTO PENALE




                    Alla luce di quanto esposto, comprendiamo che il principio di offensività
               e di materialità, cardini del diritto penale italiano, vengono totalmente rispettati
               per i reati sul Web 3.0, e si sostanziano nella ricaduta nel mondo reale, grazie al
               supporto tecnologico, degli effetti nefasti dei comportamenti scorretti. I beni
               giuridici protetti che possono essere lesi non sono solo il patrimonio, il lavoro
               e la libertà di manifestazione di sé, ma anche la libertà di autodeterminazione,
               libertà di movimento, minacciabili ad esempio dal reato (non ancora previsto) di
               atti persecutori nel Metaverso.
                    Si tratta di diritti soggettivi inalienabili e non modificabili in base al luogo in
               cui si esercitano e si estrinsecano.
                    In aggiunta, la rivoluzione del metaverso consisterebbe nella novità per cui, mentre il web
               e  i  social  sono  un  apparente  mondo  parallelo  -  e,  altresì,  sono  divenuti  una  (nuova)
               modalità/mezzo per commettere dei delitti -, questo sconosciuto mondo virtuale simulato, questo
               ignoto spazio online interconnesso, che imita le esperienze visibili nel mondo reale, rappresente-
               rebbe una seconda “vera” realtà .
                                         (15)
                    Pertanto, l’offensività risulta essere un parametro da considerare costante-
               mente, anche perché il suo grado può essere via via più ingente grazie all’avven-
               to di nuove tecnologie sempre più immersive.

               4. Il Locus Commissi Delicti 3.0
                    In uno Stato di diritto ciascuna violazione penale deve essere portata al
               giudizio di un organo precostituito per legge (art. 25 Cost), la cui giurisdizione
               nel corso degli anni è stata definita secondo criteri di universalità, per cui il diritto
               è applicabile alla totalità dei soggetti presenti sul territorio dello Stato, di perso-
               nalità, secondo cui il reato ricade sempre nella giurisdizione del Paese d’appar-
               tenenza dell’autore, o di difesa, che rimanda la risoluzione della controversia al
               Paese di origine della persona offesa.
                    L’attuale impostazione dell’ordinamento italiano prevede all’art. 3 c.p. il
               principio di territorialità, per cui la legge penale italiana obbliga tutti coloro che, citta-
               dini o stranieri, si trovino nel territorio dello Stato, e ne sanziona le condotte illecite,
               come previsto dall’art. 6 c.p.
                    Negli ultimi trent’anni il legislatore si è dovuto occupare anche di definire
               il giudice di volta in volta competente per i cyber reati, espressioni criminali più
               difficili da contrastare in quanto, verificandosi sulla rete, necessitano di una
               concreta cooperazione internazionale e di mezzi di contrasto sempre più in
               linea con gli sviluppi tecnologici.

               (15)  Alessandro Continiello, Le nuove frontiere del diritto penale nel Metaverso. Elucubrazioni metagiuridi-
                    che o problematica reale?, in Giurisprudenza Penale Web, 2022, 5, p. 11.

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