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DOTTRINA




                  Con l’art. 16 del d.lgs. 39/2021 è stato infatti introdotto per le Federazioni
             Sportive  Nazionali  (FSN),  Discipline  Sportive  Associate  (DSA),  Enti  di
             Promozione Sportiva (EPS) e per le Associazioni Benemerite, l’obbligo di redi-
             gere le linee guida per la predisposizione dei modelli organizzativi e di controllo
             dell’attività sportiva e dei codici di condotta a tutela dei minori e per la prevenzio-
             ne delle molestie, della violenza di genere e di ogni altra condizione di discrimi-
             nazione prevista dal codice per le pari opportunità tra uomo e donna o per ragioni
             di etnia, religione, convinzioni personali, disabilità, età o orientamento sessuale.
                  A loro volta, pubblicate le linee guida dagli enti indicati, alle Associazioni
             e le Società sportive, sia dilettantistiche che professionistiche, è stato concesso
             un anno di tempo per predisporre ed adottare i propri modelli organizzativi e
             di controllo dell’attività sportiva nonché codici di condotta ad esse conformi.
                  Tali disposizioni richiamano sostanzialmente i modelli di organizzazione
             gestione e controllo di cui al d.lgs. 231/2001  con il quale è stato introdotto il
                                                       (10)
             concetto di sanzionabilità degli enti in caso di commissione di reati da parte di
             soggetti ad essi collegati apicali o subordinati che possano comportare un qual-
             siasi vantaggio all’ente medesimo. Con la riforma quindi le società e associazio-
             ni diventano quindi titolari di una responsabilità diretta, autonoma ed eventual-
             mente concorrente con quella dell’autore materiale del reato potendo così esse-
             re  assoggettati  a  sanzioni  di  natura  amministrativa  particolarmente  afflittiva
             quali sanzioni pecuniarie, interdittive o di confisca del prezzo o del profitto del
             reato, pubblicazione della condanna. Al fine di prevenire la commissione dei
             reati presupposto, ossia dei reati esplicitamente previsti dal d.lgs. 231/2001, e miti-
             gare il rischio di vedersi applicate tali sanzioni, gli enti possono dotarsi di un
             sistema di controllo delle modalità di svolgimento dell’attività insieme alla fis-
             sazione di principi etici tali da indirizzare i comportamenti e le decisioni di chi
             agisce in loro favore, con l’obiettivo di assicurare il rispetto delle leggi, delle
             regole etiche e di condotta, nonché di condurre l’attività in piena trasparenza.
                  Lo scopo è evidentemente quello di prevenire e contrastare in modo tem-
             pestivo la commissione dei reati presupposto o minimizzare i danni eventual-
             mente arrecati alla società, potenziare la governance e tutelare la reputazione del-
             l’ente. Per spiegare i propri effetti, in ogni caso, il modello deve essere adottato
             ed attuato in maniera efficace e ciò si realizza unicamente quando sia predispo-
             sto precisamente in base alla struttura della società o associazione, alla confor-
             mazione ed alla attività effettivamente svolta.


             (10)  Decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone
                  giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica, a norma dell’articolo 11 della
                  legge 29 settembre 2000, n. 300.

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