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MENTALITÀ MAFIOSA:
LA ‘NDRANGHETA COME FENOMENO ANTROPOLOGICO, SOCIALE E PSICOLOGICO
4.3. Psicopatologia criminale
I disturbi mentali psicopatologici possono essere suddivisi in due grandi
filoni: disturbi da cause organiche (nei quali è possibile riconoscere un’alterazio-
ne anatomica di varie parti del corpo) e disturbi da cause non organiche che
sono riferibili a cause psicologiche o ambientali. Nei mafiosi non si può parlare
di veri e propri quadri psicopatologici, ma si nota un atteggiamento noi-centrico
che impedisce qualsiasi forma di crescita, sviluppo e apertura verso l’altro. Nei
mafiosi prevale il distacco emotivo, l’indifferenza relazionale e una scissione psi-
cologica fra ciò che loro considerano normale (la mafia) e ciò che considerano
anormale (chi si oppone alla mafia).
Il criterio diagnostico principale indicato da Burston come organizzato-
(30)
re della personalità è l’avere potere su un soggetto tramite la manipolazione
cosciente degli altri. Il confronto tra psichiatria e criminologia nasce dall’esigen-
za di accertare l’eventuale presenza di un disturbo mentale nei soggetti che pon-
gono in essere condotte illecite, sondando due materie di studio completamente
diverse tra loro ma che in tale contesto risultano essere complementari: la psi-
chiatria, che è una branca della medicina e il diritto.
Quando si parla di criminalità organizzata spesso si tratta anche il tema
delle devianze e per questo è opportuno fare una differenza fra devianza e
devianza psicopatologica. Con il termine “devianza” viene inteso quel compor-
tamento che risulta essere in conflitto con le regole sociali; essa assume rilevanza
criminale nel momento in cui la trasgressione riguarda una norma giuridica. Si
parla di devianza psicopatologica, invece, quando si verifica uno scostamento
dalla normale sanità psichica.
Devianza psicopatologica e devianza criminale possono però avere degli
aspetti comuni: molti atti illeciti sono considerati indicatori di anormalità psichi-
ca e questo non solo nel pensiero comune ma anche nel Manuale diagnostico
DSM-IV-R (esempio disturbo antisociale di personalità e disturbo della condot-
ta nei minorenni).
4.4. Disturbi di personalità
La scienza criminologica ha cercato di tracciare un parallelismo tra le
malattie mentali e le attività criminali. I reati devono essere considerati come
espressioni sintomatiche di un disturbo psichico, inoltre la malattia mentale può
determinare comportamenti aggressivi e contrari alle norme .
(31)
(30) Daniel Burston è un israeliano ricercatore e studioso dei disturbi e delle malattie mentali.
(31) Massimo D’Angelo, Il lato criminale delle persone normali: dalle possibili relazioni tra psiche, ambiente
e introduzione alla criminalità alle azioni preventive di comunità, 2011. p. 13.
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