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SICUREZZA NUCLEARE E CONFLITTI ARMATI NEL DIRITTO INTERNAZIONALE




               dopo  che  gli  Stati  Uniti  avevano  accusato  la  Russia  di  inadempimento  del
               Trattato per essersi, tra l’altro, rifiutata di ammettere le ispezioni da esso pre-
               viste. A quanto pare, la Russia ha motivato la decisione sulla base di un muta-
               mento fondamentale delle circostanze e di un’asserita precedente violazione
               del Trattato da parte degli stessi Stati Uniti (cioè di cause di estinzione o di
               sospensione  previste  dal  diritto  internazionale  consuetudinario  e  codificate,
               rispettivamente, negli artt. 62 e 60 della Convenzione di Vienna del 1969 sul
               diritto dei trattati), ma la decisione è stata contestata dagli Stati Uniti che la
               hanno tacciata di invalidità .
                                          (20)
                    Inoltre, anche a voler procedere dalla persistente applicabilità dei trat-
               tati, in particolare di quelli multilaterali, altra e ben diversa questione è quella
               della loro adeguatezza ad applicarsi in un contesto di conflitto armato. Dati
               i limiti di spazio a disposizione, mi limito qui a fare tre esempi relativi, rispet-
               tivamente, alle salvaguardie della non-proliferazione, alla nuclear safety e alla
               nuclear security.
                    Per quanto riguarda la non-proliferazione nucleare, i problemi insorgono
               soprattutto quando un territorio in cui è presente materiale nucleare soggetto
               alle salvaguardie dell’AIEA è soggetto ad occupazione straniera.
                    Nel  caso  del  materiale  presente  nella  centrale  elettronucleare  di
               Zaporiggia, che si trova in territorio ucraino attualmente occupato dalla Russia
               (e formalmente annesso alla fine di settembre 2022 senza che l’annessione sia
               stata internazionalmente riconosciuta), l’AIEA è sinora riuscita a svolgere le sue
               attività ispettive con il consenso di entrambi i belligeranti e a concludere che
               non vi sono attualmente problemi di non-proliferazione .
                                                                      (21)
                    Ma che dire dei territori ucraini in precedenza annessi dalla Russia? In
               Crimea  esiste  ad  esempio  un  reattore  di  ricerca  presso  l’Università  di
               Sebastopoli che, dal 2014, di fatto non è più soggetto alle verifiche dell’AEA: la
               Russia vorrebbe, infatti, che i controlli non si facessero più in base al trattato
               bilaterale sulle salvaguardie concluso tra AIEA e Ucraina (Stato non nucleare in
               base al NPT), ma a quello concluso tra AIEA e Russia (Stato nucleare in base
               al NPT), ciò che attualmente l’AIEA, guidata dagli Stati membri che non rico-
               noscono l’annessione russa della Crimea, non è disposta a fare.


               (20)  Cfr., M Xiouri, On the ‘Suspension’ of  the New START Treaty by Russia,17 marzo 2023, in EJIL Talk!, blog
                    of  the European Journal of  International Law, https://www.ejiltalk.org/on-the-suspension-of-the-new-
                    start-treaty-by-russia/; sulla reazione americana, cfr. https://www.state.gov/russian-noncompliance-
                    with-and-invalid-suspension-of-the-new-start-treaty/ (entrambi i siti visitati in data 17 marzo 2023).
               (21)  IAEA,  Safety,  Security  and  Safeguards  in  Ukraine,  February  2022-February  2023,
                    https://www.iaea.org/sites/default/files/23/02/nuclear-safety-security-and-safeguards-in-
                    ukraine-feb-2023.pdf (visitato in data 17 marzo 2023, pp. 42 ss.

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