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DOTTRINA




                  La premessa delle politiche di prevenzione, come già detto, è sicuramente
             la conoscenza del quadro situazionale della Sicurezza Reale, ma in una visione
             evoluta della tematica non si può prescindere dalla customer (rectius citizen) satisfac-
             tion dei cittadini, ovverosia dalla Sicurezza Percepita.
                  In tale prospettiva è il caso di rammentare i contenuti dello studio “La cri-
             minalità tra realtà e percezione”, indagine sulla criminalità tra realtà e rappresentazio-
             ne redatto da Eurispes e Ministero dell’Interno, realizzato a maggio 2023, defini-
             to “un approfondimento quantitativo e qualitativo che segue l’evoluzione delle
             diverse fattispecie criminali e dei fenomeni a esse associati”, nella cui introduzio-
             ne si rammenta condivisibilmente che “La sicurezza rappresenta infatti uno degli
             argomenti centrali nella comunicazione politica e in quella degli organi di infor-
             mazione, ma è necessario distinguere tra rischio reale e rischio percepito, catego-
             rie che spesso non collimano, l’uno basato su dati oggettivi e misurabili, l’altro
             condizionato da dinamiche soggettive come la paura e l’incertezza sul futuro”,
             concludendo che l’approccio alla conoscenza e contrasto dei fenomeni in disa-
             mina non può non tenere conto della generalizzata sensazione di insicurezza,
             spesso non suffragata da dati di fatto, che caratterizza i tempi che viviamo .
                                                                                   (13)
                  L’idea dell’AGECO, che non ha potuto concretizzarsi in forma dettagliata
             per la confliggenza con situazioni di trattamento dati che ex lege sono solo patri-
             monio della Banca Dati Forze Polizia, era quella di un database locale alimentato
             da tutte le Forze di Polizia del territorio di riferimento, interpolato da una piat-
             taforma sperimentale di crime mapping per il territorio di Bari.
                  La progettualità parte dall’assunto che il crime mapping è parte del crime ana-
             lysis - che raggruppa tutte le tecniche di analisi del crimine in un ambito geogra-
             fico, elaborando eventi e andamenti che determinano attenzione e richiedono
             interventi  di  polizia  repressivo  e  preventivo,  secondo  il  concetto  base  dello
             “Spazio Difendibile” - e si declina nello studio della distribuzione dei reati nello
             spazio e nel tempo, valutando la relazione fra distribuzione e numero di reati e
             la presenza di elementi tipici di specifiche zone del territorio urbano con un
             approccio “geografico-comportamentale” dello studio degli stessi, avvalendosi
             di strumenti di Geographic Information System (GIS).
                  Obiettivo del progetto era realizzare un sistema informatico per l’analisi
             geografico/ambientale dei fenomeni criminosi e di disagio per il supporto deci-
             sionale finalizzato all’organizzazione delle risorse di prevenzione, controllo e
             contrasto, grazie a un software in grado di elaborare dati provenienti da varie

             (13)  Lo  studio,  che  matura  in  seno  al  Protocollo  d’Intesa  sottoscritto  dal  Dipartimento  della
                  Pubblica Sicurezza - Direzione Centrale della Polizia Criminale e dall’Eurispes (Istituto di
                  Studi  Politici  Economici  e  Sociali),  è  consultabile  sul  sito  del  Ministero  dell’Interno
                  (https://www.interno.gov.it/notizie/criminalita`- realta` e percezione).

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