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DOTTRINA




             penali, amministrative, civili e contabili, non possono essere lasciate alla sua
             sensibilità o peggio alla sua eventuale propensione ad assecondare gli umori
             dell’elettorato. Così gli sarà necessario confrontarsi con collaboratori qualificati
             per decidere di quali situazioni investire le Autorità di Pubblica Sicurezza, chie-
             dendo al Prefetto la trattazione di tematiche in sede di C.P.O.S.P., attivando il
             circuito interistituzionale che le norme hanno delineato per la migliore gestione
             delle politiche di cui è parte integrante.
                  Politiche che in senso lato potremmo convenzionalmente denominare di
             “Sicurezza Locale Globale”, includendo Security e Safety, Protezione Civile in senso
             ampio e correlata capacità di Crisis Communication, così delineando un quadro
             complessivo di Sicurezza Effettiva e Percepita.
                  L’organigramma dei Comuni, dal più semplice di quelli di modesta esten-
             sione territoriale e demografica a quello più articolato delle Città Metropolitane,
             si connota per un’importante frammentazione in Ripartizioni, Uffici e Settori
             delle competenze idonee a concorrere nella pianificazione, organizzazione ed
             esecuzione delle attività di Security e Safety ed alla corretta comunicazione delle
             stesse alla comunità.
                  La stessa devoluzione ad uno o più Assessori delle funzioni in disamina
             appare sintomatica della difficoltà a risolvere il problema della trattazione uni-
             taria di queste competenze distinte, ma fortemente condizionate fra loro. Una
             visione organica del contributo che il Comune può fornire alla gestione delle
             tematiche di Ordine e Sicurezza Pubblica da parte delle Autorità di Pubblica
             Sicurezza, non solo facendo intervenire il Sindaco in maniera documentata e
             proattiva alle riunioni di C.P.O.S.P., si deve per forza completare con una capa-
             cità di analisi delle implicazioni in tema di incolumità pubblica, in ragione delle
             estese funzioni che il Sindaco riveste in materia; altrettanto imprescindibile è il
             possesso  di  una  chiara  visione,  da  parte  del  Capo  dell’Ente,  dell’andamento
             degli indicatori di delittuosità della criminalità diffusa e dell’azione di contrasto
             nella  sua  città;  della  declinazione  della  criminalità  organizzata  e  dei  sodalizi
             associativi  criminali  per  come  emergono  dalle  sentenze  e  dalle  analisi  non
             coperte da segreto di indagine che elaborano le Forze di Polizia, la Direzione
             Investigativa Antimafia e le Autorità Giudiziarie.
                  Altrettanto  importante  è  una  piena  conoscenza  dei  rischi  di  Protezione
             Civile rivenienti da incidente rilevante, di tipo idrogeologico, sismico, tellurico e
             di ogni altra natura che caratterizzano il territorio comunale e dei relativi piani
             di prevenzione e gestione.
                  Da ultimo, il Decisore comunale non può non avere una chiara idea della
             percezione della sicurezza della comunità e non può ignorare le metodiche di

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