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L’ECCESSIVA ONEROSITÀ SOPRAVVENUTA IN CINA E NELLO SPAZIO OHADA
quanto di apparato teorico: gravi instabilità politiche e la prospettiva del passag-
gio dal Franco CFA a una nuova valuta. Si dedicherà in un primo momento uno
sguardo al dibattito giuridico sulle sopravvenienze nello spazio OHADA de iure
condito, in un secondo momento de iure condendo.
Non essendovi, ad oggi, una disciplina generale armonizzata dei contratti
tra i Paesi OHADA, il primo livello a cui fare riferimento, in tema di mutamento
di circostanze, sono i vari diritti nazionali. Tra le ex colonie francesi, in alcune è
rimasto in vigore il Code civil nella versione precedente all’indipendenza, altre
hanno invece nel frattempo proceduto a codificazioni comunque abbastanza
fedeli, nel contenuto, al modello del Codice napoleonico. In tutti questi Paesi è
pertanto prevista, in caso di impossibilità sopravvenuta della prestazione, la force
majeure come causa di esclusione della responsabilità del debitore, o in virtù del-
l’art. 1148 del Code civil originario (posto in un contesto dedicato all’effetto
(36)
delle obbligazioni), o di disposizioni civili nazionali più recentemente adottate. È
il caso, per esempio, dell’art. 129 del nuovo Codice delle obbligazioni civili e
commerciali del Senegal, per cui non vi è responsabilità se il fatto dannoso è
conseguenza di forza maggiore o caso fortuito, vale a dire un avvenimento ester-
no, insormontabile e imprevedibile; la colpa dell’autore del danno annulla l’effet-
to di esonero se si accerta che senza di essa l’avvenimento sarebbe stato senza
effetto sulla sua condotta. Il contesto di questo articolo è un diritto comune della
responsabilità di ampia portata, in cui per colpa si intende il mancare a un dovere
preesistente di qualsivoglia natura, ivi compresa la situazione del debitore ina-
dempiente così come quella del danneggiante extracontrattuale. Altrove (art.
108), regolando gli effetti del contratto, si specifica che, nei contratti sinallagma-
tici, qualora una delle parti sia nell’impossibilità di eseguire la propria prestazio-
ne, l’altra è svincolata dalla convenzione. Sempre nel contesto di un unico diritto
comune della responsabilità, è quasi identico al suddetto art. 129 anche l’art. 120
del Regime generale delle obbligazioni in Mali e nel suo art. 108 si ha la regola
(37)
sui contratti sinallagmatici. Riproduce fedelmente la versione originaria del
Codice francese l’art. 1148 del Codice ivoriano dei beni e delle obbligazioni, così
come nell’ex Congo belga (il Belgio aveva a sua volta importato il Codice napo-
leonico) l’art. 46 del decreto del 1888 sui contratti o obbligazioni convenzionali.
Pertanto, sia pure con formulazioni sistematicamente meno moderne e
precise rispetto a quella a cui l’ordinamento francese, riformato in anni recenti,
(36) “Il n’y a lieu à aucuns dommages et intérêts lorsque, par suite d’une force majeure ou d’un
cas fortuit, le débiteur a été empêché de donner ou de faire ce à quoi il était obligé, ou a fait
ce qui lui était interdit”.
(37) In cui, sempre con un approccio unitario, la responsabilità civile comporta l’obbligo di ripa-
rare il pregiudizio risultante o dalla non-esecuzione di un contratto, o della violazione del
dovere generale di non causare danno al prossimo (art. 113).
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