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LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA NEL CONTESTO DEL DEFINITO SISTEMA DEI DOVERI
DI UN DIPENDENTE PUBBLICO
Non sono mancati, comunque, momenti di condivisione del mondo acca-
demico oltre che del mondo delle imprese, se erano queste anche interessate a
semplificare i procedimenti di loro interesse (sostituendo autorizzazioni con
asseverazioni), a ricercare modelli organizzativi(alternativi a quelli esistenti), a
stigmatizzare i dipendenti pubblici per le loro, vere o presunte, carenze culturali
e di gestione delle risorse finanziarie pubbliche.
Se è vero che le innovazioni si realizzano in quanto camminano sulle
gambe degli Uomini, possiamo affermare che esiste un filo rosso che lega due
avvenimenti, il Progetto “Funzionalità ed Efficienza della Pubblica
Amministrazione”, da un lato, e che ha formato oggetto di sperimentazione tra
le diverse burocrazie italiane in un certo periodo storico (1981-1988), e la richie-
sta, dall’altro, proveniente dalla realizzazione che si sarebbe dovuto dare al
diverso tipo di controllo indipendente esterno intestato alla Corte dei conti sol-
tanto diversi anni dopo, nel 1994, con l’art. 3, commi 4 e 8, della legge n. 20.
Non più un controllo di natura cartolare ma sostanziale, fatto di accerta-
menti diretti o delegati, di ispezioni, di analisi sul campo, e comunque tali da
costringere le burocrazie inadempienti ad assumere misure correttive del loro
operato rivelatosi contra legem; e, ancora, dal ricorso a professionalità esterne
(consulenze) capace di supportare il Giudice del buon andamento nella giusta
formulazione delle scelte ottimali da assumere in quanto, per ogni politica pub-
blica da governare c’è spazio per il relativo diritto ma anche per la relativa eco-
nomia (tra le tante che le burocrazie potrebbero formulare).
Tra i Magistrati della Corte dei conti di questo periodo storico (a ridosso
dell’anno 1994), di uno dobbiamo richiamare l’attenzione e il ricordo per l’ope-
ra di diffusione culturale fatta sui parametri della efficienza, efficacia ed econo-
micità che sembravano essere rimasti privi di un loro contenuto, e per questo
poco accolti dalla gestione quotidiana delle burocrazie.
Il richiamo che doverosamente va fatto è al Presidente di Sezione, Girolamo
Caianiello, di cui si può riuscire a ricostruire il pensiero ricorrendo alle testimo-
nianze dei suoi Colleghi del tempo, ai suoi lavori istituzionali, ai suoi scritti.
Infatti, costui fu il promotore e il coordinatore delle attività culturali sul
tema del “controllo sulle politiche pubbliche” svolte da una Organizzazione
non-profit (Cogest), fondata da alcuni Magistrati della Corte dei conti e da alcuni
accademici; un modo del tutto originale per dare un contributo culturale “ester-
no” alla Magistratura del buon andamento ched avrebbe dovuto evolversi nella
attività del controllore indipendente esterno .
(14)
(14) V., AA.VV., Parlamento, Governo e controlli nei convegni del COGEST, Tip. Il Rinascimento, Roma,
1996, p. 337.
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