Page 110 - Rassegna 2023-2
P. 110

DOTTRINA




                  Con una evidente presa in carico del “rischio d’impresa” da parte delle
             Istituzioni (AUSL) e, quindi, della intera collettività. Anche questo comporta-
             mento è diventato frutto di una “visione” che è stata creata a bella posta da una
             parte della società, dagli stessi responsabili politici che hanno sempre nutrito la
             convinzione che lo spoil’s system - fra i tanti rimedi - costituisca un modo per inno-
             vare la Pubblica Amministrazione, ma anche da una parte della società civile, da
             quella  avvocatura  interessata  ad  atteggiarsi  a  paladina  dei  cittadini  danneggiati
             anche quando il danno alla salute non ci sia stato.
                  Se è vero che le richieste dei “governati”, degli “amministrati”, sono con-
             figurate, nei sacri testi di diritto amministrativo come diritti esercitabili dal sin-
             golo nei riguardi delle Istituzioni pubbliche, tali diritti - anche quando sono con-
             formati come “diritti sotto tono”, cioè come interessi legittimi (per usare una
             espressione del tutto atecnica ma forse un po’ più comprensibile) - sono stati
             eccessivamente esaltati, facendo assumere al Giudice amministrativo un ruolo
             di giustiziere della maladministration che esso non può (e non potrà mai ) avere.
                  Obbligo  morale,  prima  che  giuridico,  che  deve  ricadere  sulle  dirigenze
             della Pubblica Amministrazione, dato che esse sono state poste nelle condizioni
             ottimali di valutare (che è pur sempre un modo di giudicare) i comportamenti
             non diligenti dei propri collaboratori .
                                                (8)
                  In una società che ispira i comportamenti di chi comanda ai principi dello
             Stato di diritto, diventa difficile, defatigante chiedere conto dell’operato posto
             in essere a chi è venuto meno ai precisi, puntuali doveri d’ufficio che, tra l’altro,
             risultano declinati con grande chiarezza - dopo una serie di interventi volti a
             recuperare il ruolo dell’ANAC - nei “Codici di comportamento” , e della cui
                                                                            (9)
             osservanza dovrebbe essere curato un doveroso monitoraggio .
                                                                         (10)
                  E, tra essi, c’è sempre quello di avere dichiarato fedeltà alla Costituzione e
             di dover assicurare il rispetto delle leggi della Repubblica; obblighi che toccano
             (8)   Cfr. R. Scalia, L’approccio al “controllo di gestione”, alla “valutazione delle politiche pubbliche” da parte
                  del management, Collana Politiche Pubbliche Gestione Controllo, dossier n. 3 (a cura di R.
                  Scalia), Ed. Istituto Max Weber, Roma, pp. 175-184; Idem, L’efficienza della P.A. è anche una que-
                  stione morale, in Funzione Pubblica, Rivista trimestrale del Dipartimento della Funzione Pubblica, n.
                  3/1988, Ed. Ist. Poligr. e Zecca dello Stato, Roma.
             (9)   Sul ruolo dei “Codici di comportamento”, v. Il principio di buon andamento. Etica e Codici di com-
                  portamento, Collana Politiche Pubbliche Gestione Controllo, dossier di ricerca n. 24.14.03 (a
                  cura di R. Scalia), Ed. Istituto Max Weber, Roma, 2015, p. 189.
             (10)  Nella relazione tenuta dal Procuratore Generale della Corte dei conti, Angelo Canale, è dato
                  di leggere - in occasione della inaugurazione dell’anno giudiziario 2023 - che «…per sgomberare
                  il campo da errate suggestioni, occorre considerare che la giurisdizione della Corte dei conti - secondo alcuni
                  - incuterebbe “paura” e frenerebbe l’azione amministrativa, c’era anche quando l’Italia ripartiva dopo le tra-
                  giche vicende dell’ultimo conflitto mondiale, c’era durante il cosiddetto “boom economico” degli anni Sessanta;
                  anzi, all’epoca i pubblici agenti rispondevano di norma anche per colpa lieve e di certo, se guardiamo ai tra-
                  guardi raggiunti, non si può dire che fossero frenati dalla “paura della firma”…».

             108
   105   106   107   108   109   110   111   112   113   114   115