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INSERTO
La finestra di tolleranza può essere concettualizzata come una zona all’in-
terno della quale la persona può “funzionare” e raggiungere un grado di attiva-
zione fisiologica (arousal ) ottimale, senza iper o ipo-attivarsi. I cambiamenti
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dell’arousal riflettono la capacità innata del sistema nervoso di valutare in
maniera istintiva se siamo a rischio o se siamo al sicuro aiutandoci a raggiungere
un livello di attivazione (basso, alto o normale) che favorisca un comportamen-
to adattivo (Ogden e Fisher, 2015). Negli stati di iper-arousal, è attivo il sistema
ortosimpatico responsabile di risposte come freezing , fright o evitamento del
(11)
(10)
pericolo (di attacco o fuga). Le persone che si trovano spesso in iper-arousal
sono più inclini a sviluppare disturbi d’ansia, disturbi da attacchi di panico, fobie
o iperattività e potrebbero sentire il bisogno di ripristinare la calma assumendo
particolari sostanze calmanti. Si tratta di persone che possono risultare costan-
temente ansiose, arrabbiate, spaventate, guardinghe o impulsive. Negli stati di
ipo-arousal, invece, si attiva il più arcaico sistema dorso-vagale e le persone che
sperimentano spesso questi stati risultano apatiche, dimesse, ritirate da un punto
di vista sociale. Il bisogno, a differenza degli stati di iper-attivazione, potrebbe
essere quello di attivarsi ricorrendo a sostanze attivanti o ricercando sensazioni
rivitalizzanti, attraverso comportamenti a rischio; in questo caso, la persona può
sentirsi stanca, vuota, appiattita o depressa (Verardo, Lauretti, 2020).
La capacità di valutazione del pericolo del sistema nervoso si chiama neu-
rocezione; quando neuropercepiamo sicurezza, il livello di arousal della persona
fluttua all’interno della finestra di tolleranza permettendoci di godere della
compagnia degli altri, spingendoci all’interazione sociale e facendoci percepire
calmi e rilassati. Quando il sistema nervoso non è in grado di ricalibrarsi dopo
un evento stressante si può sviluppare una “neurocezione difettosa” che fa per-
cepire continuamente la sicurezza o il pericolo in modo non accurato. La con-
seguenza è un livello di arousal troppo alto o troppo basso che non permette
una equilibrata interazione con gli altri o con l’ambiente poiché la percezione è
di assenza di sicurezza e di discomfort (Ogden, Fisher, 2015).
(9) Per arousal si intende il livello di attivazione del nostro sistema nervoso autonomo. Di fronte
a una minaccia, l’arousal si innalza velocemente, a volte raggiungendo livelli di iper-arousal, per
dare modo di preparare l’individuo a scappare, combattere, immobilizzarsi o chiamare qual-
cuno in soccorso. Se queste difese di sopravvivenza non hanno successo, il livello di attiva-
zione può piombare in uno stato di ipo-arousal in cui l’organismo si spegne e si immobilizza.
Oltre ai traumi, lo stress correlato all’esperienza con le figure di attaccamento determina il
livello di attivazione di ogni individuo; quando la persona ha beneficiato di un attaccamento
sano e supportivo in modo relativamente costante nei primi anni di vita, il sistema nervoso
svilupperà una solida capacità di avere livelli ottimali di arousal e coinvolgersi nelle relazioni
in modo equilibrato (Ogden, Fisher, 2015).
(10) Congelamento.
(11) Immobilità tonica.
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