Page 45 - Rassegna 2023-2_inserto
P. 45
PROMOZIONE DEL BENESSERE PSICOLOGICO E PREVENZIONE
DEL DISAGIO IN RELAZIONE AI VISSUTI OCCORSI IN SERVIZIO
Prendere contatto con il proprio “corpo” può risultare faticoso, frustrante
o addirittura soverchiante: riconnettersi con il soma può rendere consapevoli di
sensazioni fisiche spiacevoli o dolorose e potrebbero ricordare emozioni ed
eventi angoscianti. Tuttavia, quello che il filone della Psicoterapia Sensomotoria
(Ogden, Fisher, 2015), nonché il lavoro del Professor Bessel Van der Kolk, inse-
gna è che: quanto più impariamo a conoscere la saggezza del corpo, che contie-
ne gli adattamenti ai traumi passati e alle prime esperienze relazionali, tanto più
è possibile risolvere le difficoltà. Il corpo è da intendere quindi come un palco-
scenico attraverso il quale possiamo esprimere un malessere ma anche un mezzo
attraverso il quale possiamo prendere consapevolezza del disagio e cambiare.
Infatti, all’interno di un adeguato protocollo preventivo organizzativo, risulta
utile insegnare agli operatori a padroneggiare tecniche di rilassamento possibili
solo dopo una propedeutica consapevolezza corporea, anch’essa insegnabile.
5. Fronteggiare lo stress oltre la resilienza: il costrutto di antifragilità
Il concetto di coping è stato introdotto da Lazarus (1966) ed ha a che fare
con le strategie di cui una persona dispone per fronteggiare situazioni stressanti,
sia quotidiane che straordinarie, allo scopo di dominare l’evento e gestire le
emozioni connesse. Il coping (Lazarus, Folkman, 1984) svolge diverse funzioni
fondamentali in base alle quali può essere suddiviso in due differenti tipologie:
problem-focused coping (risolvere la situazione mediante azioni strumentali) ed emo-
tion-focused coping (regolando le emozioni negative attraverso strategie cognitive
che consentono di attribuire significati diversi). Endler e Parker (1990) hanno
ampliato la categorizzazione di Lazarus e Folkman (1984) introducendo una
terza tipologia di coping:
task coping (centrato sul compito);
emotion coping (centrato sulle emozioni);
avoidance coping (centrato sull’evitamento).
In linea generale, non esiste una strategia di coping migliore o più risolutiva
delle altre bensì è auspicabile che la persona possa fare un uso flessibile delle pro-
prie strategie di coping: al fine di adattarsi in modo positivo allo stress è importante
saper cambiare la strategia qualora risulti inefficace o disadattiva (Roulet, 2018).
Lo stile di lavoro che compete al soccorritore è tendenzialmente centrato
sul “fare”; è ipotizzabile quindi che lo stile di coping maggiormente utilizzato è
proprio quello “focalizzato sul problema”. Purtroppo, più frequentemente di
quel che sarebbe utile, un altro stile di coping utilizzato dai soccorritori è quello
“centrato sull’evitamento” (avoidance coping); esso consente di ignorare la
43