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PROMOZIONE DEL BENESSERE PSICOLOGICO E PREVENZIONE
DEL DISAGIO IN RELAZIONE AI VISSUTI OCCORSI IN SERVIZIO
la prima fase prevede una formazione psicoemotiva, o psicoeducazione che
serve, innanzitutto, a mitigare le caratteristiche disfunzionali personali normalizzan-
do i vissuti e può contemporaneamente permettere di sviluppare le potenzialità
emotive personali e professionali. Al fine di preparare il soccorritore ad affrontare
eventi critici, dotandolo di strategie efficaci contro lo stress, in questa fase del CISM
può essere importante lavorare anche con le simulazioni realistiche e lo Stress
Inoculation Training (SIT), una tecnica di matrice cognitivo-comportamentale nata
sulla base della teoria dell’apprendimento e sviluppata da Meichenbaum (1977) ;
(6)
la seconda fase si compie nel luogo in cui è avvenuto l’evento e, in essa,
può essere assicurato un supporto psicologico immediato (Pronto Soccorso
Psicologico, PFA o Psychological First - Aid) allo scopo di ristabilire un senso di sicu-
rezza, proteggendo le vittime da eventuali danni psicologici e da ulteriori esposi-
zioni a stimoli traumatici focalizzandosi sulle risorse individuali e comunitarie.
L’intervento di Demobilization, di brevissima durata, ha lo scopo di fornire alcune
nozioni base attinenti allo stress e al trauma concentrandosi sulle reazioni emotive
e sulle procedure di self-help che possono adottare, al termine della situazione cri-
tica (spesso eventi di vasta portata). Il defusing fa parte di una metodologia di deri-
vazione militare e consiste nella riunione di un ristretto numero di individui che
partecipano, o hanno partecipato, all’assistenza di persone coinvolte in un evento
critico che condividono impressioni ed esperienze in merito a quanto accaduto.
Il debriefing, invece, è il principale intervento preventivo strutturato del CISM
(composto da sette-otto fasi, in base alle scuole) e ha lo scopo di prevenire l’in-
sorgenza del DPTS contenendo le reazioni emotive e permettendo una più rapi-
da elaborazione dell’accaduto. Gli incontri coinvolgono un gruppo di individui
reduci da eventi particolarmente disturbanti e offre la possibilità di esternare,
condividere e confrontare pensieri, ricordi, emozioni e reazioni in modo da com-
prenderli e normalizzarli. Tra gli obiettivi del Debriefing per lo stress da incidenti critici
(CISD) vi è l’aumento della coesione interna del gruppo e la creazione di legami
interpersonali che arginano l’isolamento sociale, spesso seguente a gravi stress.
Inoltre, permette di trasmettere un messaggio di comunanza, superando i vissuti
di unicità e anormalità delle reazioni cognitive, emotive e comportamentali;
nel corso della terza fase (fase post-critica), si cerca di garantire un follow-up,
supportando a lungo termine e inviando ai giusti professionisti o ai servizi territoriali
competenti coloro che hanno dimostrato maggior bisogno nelle fasi precedenti.
(6) La SIT si basa sulla teoria secondo cui l’esposizione a eventi moderatamente stressanti aiuta
l’operatore a costruire un assetto di strategie di fronteggiamento dello stress e che un adatta-
mento riuscito a questi eventi può facilitarlo nell’affrontare stress futuri più importanti. Dopo
una formazione sulla teoria dello stress, l’operatore viene addestrato attraverso tecniche di
immaginazione guidata, di role-playing (giochi di ruolo) mirati ed esposizioni graduali in vivo.
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