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PROMOZIONE DEL BENESSERE PSICOLOGICO E PREVENZIONE
                           DEL DISAGIO IN RELAZIONE AI VISSUTI OCCORSI IN SERVIZIO




                      il personale di soccorso vittime di III tipo;
                      la comunità coinvolta e chi ne è direttamente responsabile vittime di IV tipo;
                      le persone coinvolte indirettamente con particolari vulnerabilità pre-cri-
               tiche vittime di V tipo;
                      le persone che, per varie circostanze, avrebbero potuto essere loro stes-
               se le vittime di I tipo vittime di VI tipo.
                    Solo il dieci per cento dei soccorritori sa cosa significhi e cosa comporti
               concretamente il proprio mestiere (Roulet, 2018) soprattutto nelle fasi iniziali
               dell’orientamento e della scelta lavorativa. Le motivazioni che spingono un soc-
               corritore a svolgere una specifica professione spesso traggono origine da una
               potente idealizzazione connessa all’immaginario collettivo della stessa: i soccor-
               ritori sono considerati “eroi”, prossimi al cittadino, in prima linea nel supporto
               dello stesso a fronte di qualsiasi evento emergenziale per cui lo stesso cittadino
               chiede aiuto alle istituzioni. L’ideale, tuttavia, lascia spazio al reale nel momento
               in cui il personale si trova impiegato in prima linea nel corso di eventi critici o in
               circostanze emergenziali e, solo in quel momento e nelle fasi successive, speri-
               menta la portata emotiva di tali attività, incontrando spesso pensieri, emozioni e
               ponendo in essere comportamenti che, se scarsamente conosciuti e indentificati,
               possono condurre a quadri o sindromi di rilevante disagio o addirittura allo svi-
               luppo di una psicopatologia, talvolta anche a distanza di tempo. Nella pratica cli-
               nica, infatti, non è infrequente incontrare militari che giungono in consultazione
               psicologica a causa di un malessere descritto spesso come “inspiegabile” (gene-
               ralmente emerso a seguito di un life-event, talvolta totalmente sconnesso dalla vita
               professionale). Attraverso l’analisi della domanda e l’approfondimento anamne-
               stico si arriva a ricomporre quella costellazione di situazioni che, unitamente ad
               altri periodi di difficoltà della vita relazionale e intrapersonale della persona (e che
               spesso rappresentano il punto zero della crisi che esita nella richiesta di supporto
               psicologico), possono sollecitare o configurare un substrato di fragilità predispo-
               nente verso quadri di disagio clinico. È quindi comprensibile come, in ambito
               organizzativo (soprattutto nelle Forze Armate e nelle Forze dell’Ordine, o in altri
               contesti  organizzativi  dove  i  soccorritori  prestano  servizio),  la  trattazione  del
               tema del rischio traumatico e della prevenzione dello stesso è imprescindibile.


               2.  Lo stress traumatico del Soccorritore
                    Tra le cause di stress alle quali sono sottoposti i soccorritori nello svolgimen-
               to del proprio compito, le tre principali consistono in: gravità degli avvenimenti,
               natura del lavoro di soccorso e caratteristiche dell’ambiente (Roulet, 2018).

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