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                  Gli stressors riconducibili al contenuto del lavoro riguardano tutte quelle
             attività nelle quali l’operatore può essere coinvolto e che variano dalla mera ese-
             cuzione di attività regolamentate dalla legge e standardizzate dalle procedure
             operative, generalmente più rassicuranti, ad altre in cui gli è richiesto di essere
             di  supporto  ai  cittadini,  sia  da  un  punto  di  vista  pratico  che  emotivo.  Il
             Carabiniere è un “soccorritore”  ossia un professionista che, tra le altre attività
                                         (1)
             che caratterizzano primariamente la sua professione, perlopiù standardizzate e
             proceduralizzate, opera in prima linea nel supporto delle persone in difficoltà
             in ambito sociale e psicologico. Un soccorritore può intervenire a favore di vit-
             time sopravvissute a disastri, incidenti stradali o traumi di altra natura cercando
             di aiutarle fisicamente (e spesso anche psicologicamente) in circostanze emer-
             genziali, impreviste ed improvvise .
                                              (2)
                  Alle Forze dell’Ordine, inoltre, spetta frequentemente il gravoso compito
             di comunicare il decesso alle famiglie o ricevere denunce riguardanti violenze o
             abusi, assistendo e assimilando i vissuti emotivi derivanti dalle drammatiche cir-
             costanze. All’interno dell’Arma dei Carabinieri, numerosi reparti sono impiegati
             in circostanze potenzialmente traumatiche; tuttavia, focalizzando l’attenzione
             all’Arma territoriale, tra i reparti potenzialmente più a rischio, che vantano i
             numeri importanti di personale addetto, vi sono quelli che operano nel pronto
             intervento, garantendo supporto immediato in emergenza. A loro, e a tutti gli
             altri professionisti impiegati in altri particolari reparti, spetta il compito di man-
             tenere  un  equilibrio  funambolico  rappresentato  da  un  paradosso:  il  dover
             necessariamente “funzionare in modo sano e normale” in condizioni e in situazioni
             dove tutti possono “funzionare in modo anomalo” (Roulet, 2018). Qualunque pre-
             parazione  ed  esperienza  abbiano  i  soccorritori,  quando  sono  coinvolti  con
             intensità e continuità in situazioni di dolore, perdita, distruzione o morte, fati-
             cano a restare indifferenti o impermeabili: sono anche loro soggetti a reazioni
             emotive e, se non adeguatamente equipaggiati da un punto di vista psicologico,
             possono andare incontro ad esiti psicopatologici (Cuzzolaro e Frighi, 1998).
                  Secondo una classificazione fatta Taylor e Frazer (1981), il personale di soc-
             corso è indicato al terzo posto tra le possibili vittime nel corso di un evento critico.
                  Le vittime elencate dagli autori sono le seguenti:
                    chi subisce direttamente l’evento vittima di I tipo;
                    gli amici e i parenti delle vittime vittime di II tipo;

             (1)   Il Carabiniere rientra nella categoria degli “Helper”/“Soccorritori” come i medici, gli infer-
                  mieri, gli psicologi, altri militari o altri appartenenti a Forze di polizia.
             (2)   In psicologia dell’emergenza, soprattutto in relazione alle morti per incidente stradale, ci si
                  riferisce a determinate situazioni potentemente traumatiche con l’acronimo IPEV: Improvvise,
                  Premature, Evitabili e Violente (Pietrantoni, Prati, 2009; Stewart, 1999).

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