Page 94 - Rassegna 2023-1
P. 94

DOTTRINA




             cordate di riciclatori, i quali applicavano un sistema di reimpiego dei capitali
             illeciti fondato su un doppio circuito di false fatturazioni giustificanti pagamen-
             ti tracciati tra varie società “cartiere”, utilizzando sinteticamente il seguente
             schema:
                  a. la criminalità organizzata avvia delle imprese  “cartiere” (società A),
                                                                (49)
             versando nei proprio conti corrente del denaro contante, di norma provento di
             attività illecita;
                  b. le imprese così costituite trasferiscono fondi ad altre imprese cartiere
             (società B) dei riciclatori, che emettono fattura per lavori/forniture/prestazioni
             in realtà mai compiute;
                  c. le imprese cartiere dei soggetti riciclatori a quel punto trasferiscono i
             fondi ricevuti, con una maggiorazione prestabilita, ad altre imprese riconduci-
             bili al sodalizio (società C), pienamente operative e attive sul mercato, che emet-
             tono  un’ennesima  fattura  di  vendita  attestante  la  legittimità  dell’operazione
             commerciale.
                  I passaggi b. e c. sopra riportati, consentono alle imprese collegate alla cri-
             minalità organizzata e alle imprese “cartiere” di iscrivere in contabilità dei ricavi
             IVA e dei costi IVA: le imprese mafiose (società C) avranno iscritto dei costi
             minori ai ricavi, maturando quindi un debito IVA, mentre le imprese “cartiere”
             (società B) iscriveranno l’esatto opposto, maturando dunque un credito d’IVA.
                  Ne  consegue  quindi  che  l’“impresa  mafiosa”  (società  C)  dovrà  versare
             l’IVA (solitamente il ventidue per cento) all’Erario: versamento tuttavia in parte
             coperto dalla maggiorazione ricevuta dall’impresa cartiera (punto c.). L’impresa
             cartiera dei riciclatori invece, vantando un credito d’IVA (derivante dal fatto che
             paga più di quello che incassa), potrà chiedere il rimborso all’Erario.
                  Il  risultato  finale  è  che  il  “costo”  del  riciclaggio  viene  in  buona  parte
             coperto dal riscatto IVA da parte dei riciclatori, rendendo così l’intero schema
             “autosostenuto” e consentendo alle imprese operative collegate alla criminalità
             organizzata di apparire solide e competitive sul mercato.











             (49)  In genere intestate a prestanome e i cui costi d’iscrizione sono minimi e non richiedono il
                  versamento di un sostanziale capitale sociale.

             92
   89   90   91   92   93   94   95   96   97   98   99