Page 62 - Rassegna 2023-1
P. 62

DOTTRINA




             tra San Marco in Lamis - San Nicandro - Cagnano - Varano la coltivazione di
             piantagioni di cannabis ha assunto un grosso rilievo. Anche l’attività di narco-
             traffico da e per i Balcani è stata fortemente agevolata dalla conformazione geo-
             grafica del territorio e dalla presenza di albanesi ben inseriti nel tessuto crimi-
             nale dei territori in questione. Le consorterie albanesi hanno consolidato il loro
             ruolo fondamentale nei confronti della criminalità foggiana per quanto attiene
             all’uso dei canali di trasporto di sostanze stupefacenti dai Balcani alla Puglia e
             viceversa, destinate ai mercati internazionali .
                                                       (27)
                  Dalla sentenza “Day Before” è emerso che non esisteva una struttura orga-
             nizzativa funzionale per la gestione del traffico di sostanze stupefacenti a causa
             di una percepita assenza di ruoli ben precisi. La Società, nel tempo, ha ridefinito
             e riattribuito gli specifici compiti creando, così, una struttura ben definita e
             organizzata al fine di trarre il massimo profitto dalla citata attività illecita .
                                                                                   (28)

             3.2 Il fenomeno estorsivo
                  Il Dott. Antonio Laronga, Procuratore aggiunto di Foggia che da oltre ven-
             t’anni si occupa della criminalità foggiana, ha delineato il profilo criminale delle
             mafie insistenti sul territorio della Capitanata tra cui la “società foggiana”. Nel
             suo libro “Quarta mafia. La criminalità organizzata foggiana nel racconto di un magistrato
             sul fronte” ha evidenziato i diversi modus operandi della “società foggiana” circa l’at-
             tività estorsiva definendola, in più circostanze, il “core business della Società” stessa.
             Infatti, il Magistrato evidenzia che i clan foggiani hanno come fulcro centrale
             della loro attività criminosa la pratica estorsiva. Nella trattazione dello specifico
             argomento l’autore, per meglio rimarcare il fenomeno criminale, ha riportato
             alcune citazioni di altri colleghi parimenti impegnati nella lotta al crimine orga-
             nizzato. In particolare, viene menzionato il Dott. Giuseppe Gatti, Magistrato
             della DNA, che definisce la pratica estorsiva come una vera e propria “tassa di
             sovranità”, espressione che, come specificato da Laronga, “…rende bene l’idea di
             governo del territorio esercitato dall’associazione mafiosa in questione. La pratica estorsiva rap-
             presenta il principale strumento per gestire il potere e per acquisire il consenso, è il riconosci-
             mento del potere mafioso sul territorio: la comunità riconosce, appunto, di essere governata da
             questa entità che regolamenta rapporti e risolve conflitti, ponendosi in alternativa con quello che
             è  il  potere  dello  Stato”.  Le  attività  investigative  sorte  d’iniziativa  o  a  seguito  di
             denunce hanno consentito di delineare tre differenti modalità di estorsione che
             “dipendono essenzialmente dagli obiettivi e dalle esigenze dell’organizzazione e, soprattutto, dal
             livello della capacità d’intimidazione che il sodalizio è in grado di esercitare sul territorio”.

             (27)  II Relazione semestrale della DIA al Parlamento - anno 2021.
             (28)  Estratto sentenza n. 6/96 della Corte di Assise di Foggia del 21 maggio 1998.

             60
   57   58   59   60   61   62   63   64   65   66   67