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DOTTRINA




             ni  ad  esse  e  altresì  dal  tradimento  di  appartenenti  alla  consorteria,  tanto  da
             necessitare talvolta di un intervento coordinato per far fronte alle decisioni di
             risoluzione ed “eliminazione” dei fattori di rischio che, in taluni casi, si è definita
             con la soppressione di possibili collaboratori .
                                                        (22)


             3.  Principali attività illecite
                  Nel corso dei decenni la “società foggiana” è rimasta ancorata alle attività
             delittuose tipiche delle organizzazioni mafiose, destreggiandosi tra traffico di
             sostanze stupefacenti, agromafie-caporalato e racket delle estorsioni che rappre-
             senta il core business di questa organizzazione criminale.

             3.1 Traffico di sostanze stupefacenti
                  Negli ultimi anni la “società foggiana”, unitamente alle altre formazioni
             criminali pugliesi, ha rapidamente intensificato il proprio coinvolgimento nel
             traffico internazionale di sostanze stupefacenti e, in particolare, in quello di
             eroina. Con lo scoppio della guerra civile in Jugoslavia, i trafficanti sono stati
             costretti ad utilizzare, in alternativa alla parte terminale della classica “rotta bal-
             canica”, un nuovo percorso marittimo attraverso cui la droga entra nei porti
             pugliesi per poi essere trasferita verso il nord Italia via terra.
                  In ambito regionale, invece, le mafie pugliesi detengono da lungo tempo
             il controllo dell’importazione degli stupefacenti, nonché della loro distribuzione
             in tutti i principali centri della Puglia e delle aree limitrofe della Basilicata e del
             Molise .
                   (23)
                  Già dagli anni Novanta la sentenza “Panunzio” ha suggellato che le attività
             di traffico di sostanze stupefacenti erano destinate non solo all’uso personale
             ma anche al traffico. In particolare, così come trascritto nella citata sentenza, il
             primo  pentito  di  mafia  foggiana,  Salvatore  Chiarabella,  ha  riferito  che
             “Piserchia , per una partita di droga acquistata per il gruppo, era debitore verso Caiafa di
                     (24)
             cento milioni (di lire), denaro di cui la cassa comune disponeva, ma che era stato poi destinato
             per “aggiustare” un processo” .
                                     (25)

             (22)  Sentenza n. 1293/149 del GUP della Corte d’Appello di Bari del 23 ottobre 2014 nell’ambito
                  del p.p. 6052/05 mod. 21 DDA cosiddetta Corona divenuta irrevocabile per quanto riguarda
                  l’affermazione in ordine alla sussistenza del reato di cui all’art. 416-bis c.p. in data 7 aprile
                  2017.
             (23)  Rapporto sul fenomeno della criminalità organizzata presentato dal Ministro dell’Interno
                  Mancino nell’anno 1992.
             (24)  Piserchia Leonardo, nato a Foggia il 31 marzo 1951.
             (25)  Estratto sentenza Panunzio, pp. 149-150.

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