Page 36 - Rassegna 2023-1
P. 36
DOTTRINA
superiori ovvero conformi alla dignità dell’incarico ricoperto […]» . Tornerò
(12)
fra poco su questo punto. Le Forze armate – riemerge il tema di una sporgenza
di potere, che si congiunge a quella nella disponibilità al servizio – hanno (insieme
a quelle di polizia) il monopolio della forza materiale ed è dunque essenziale che
chi di esse fa parte sia disposto a difendere la Repubblica «per un’adesione
spontanea ed inderogabile ai suoi valori […]» . Non è un caso – aggiungo –
(13)
che sia questo il contesto nel quale crescono, anche davanti ai giudici, i conflitti
intorno alla limitazione di libertà, come quella di espressione, che sono garan-
tite a tutti i cittadini e alle quali, tuttavia, tale dovere rafforzato può imporre par-
ticolari restrizioni. L’art. 54, definendo tre “livelli” di fedeltà alla Repubblica a
intensità crescente, sembra esplicitare l’esigenza anche di un progressivo allinea-
mento fra motivazione e convinzioni interiori e finalità delle funzioni svolte, a
garanzia della fiducia della popolazione nelle istituzioni e della stessa qualità del
servizio che questi servitori dello Stato rendono alla comunità.
3. Patriottismo costituzionale e integrità rispetto al ruolo
La Repubblica nata con la Costituzione che Enrico De Nicola firmò il
27 dicembre 1947 è presidio della libertà di ogni singola persona che ne fa
parte. A Orazio Condorelli, deputato del Blocco nazionale della libertà, che
nella seduta della Costituente del 21 maggio 1947 chiedeva di sostituire alla
fedeltà alla Repubblica (semplice forma di «ordinamento politico») quella allo
Stato, «concretizzazione storica della stessa idea etica» ed «essenza della
nostra realtà morale e storica», Umberto Merlin replicò non solo ribadendo
l’ovvio (dopo il referendum del 2 giugno, non si poteva certo chiedere ai cit-
tadini di essere fedeli alla monarchia), ma anche ricordando che «la parola
“Repubblica” in latino vuol dire precisamente Stato» e invitando «tutti coloro
che eventualmente non avessero ancora aderito alla Repubblica con pieno
animo» a servirla «in nome di quei nobili sentimenti in base ai quali anche loro
hanno sempre servito lo Stato» . Tuttavia, non è semplicemente questione
(14)
di nobili sentimenti. La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili
(12) Id. Art. 54, in R. Bifulco, A. Celotto, M. Olivetti (a cura di), Commentario alla Costituzione, vol.
I, Milanofiori Assago (Mi), UTET-Wolters Kluwer Italia Giuridica, 2006, p. 1082. «Non appa-
re dunque accettabile la tesi che imporrebbe l’adesione ai valori ordinamentali da parte di chi
ricopre uffici di nomina politica o con carattere fiduciario»: è sufficiente a contenere i paven-
tati rischi l’«adempimento dell’intera panoplia dei doveri pubblici costituzionalmente fondati
anche sull’art. 54, ed indubbiamente riferiti all’attività esteriore degli individui» (ibidem).
(13) Id., Il dovere di fedeltà tra simbolismo costituzionale e patriottismo repubblicano, cit., p. 519.
(14) Il resoconto della seduta è disponibile all’indirizzo: https://documenti.camera.it/_dati/
Costituente/Lavori/Assemblea/sed128/sed128.pdf. Consultato il 25 gennaio 2023.
34