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ESPOSIZIONE DELLA RELIQUIA DEL BEATO ROSARIO LIVATINO
Rosario Livatino ha dato la sua vita per amore! Non solo per amore delle
vittime innocenti che il suo impegno di giustizia difendeva, ma anche cercando
di difendere dal male chi aveva deliberatamente scelto di compiere il male.
È un messaggio straordinario, fatto proprio anche dai tanti che, nella sto-
ria dell’Arma, hanno servito il prossimo fino a dare la vita, e la cui figura è
modello, ispirazione e forza anche per i giovani in formazione.
Svolgere un servizio come quello dei Carabinieri, infatti, significa rispetta-
re e promuovere l’altro, che sia il debole da proteggere, il sottoposto da dirigere
o lo stesso criminale da assicurare alla giustizia.
E la giustizia non è mai “contro” qualcuno ma sempre a servizio della per-
sona umana, del bene comune, della verità che fa liberi, liberando dal male
anche chi lo compie. Solo in questa libertà, che è poi una libertà integrale del-
l’essere umano, germoglia la pace.
Il Beato Livatino aveva colto che il nucleo della pace è l’amore, per questo
ha saputo vivere e morire per amore. Possa egli, con il suo esempio e la sua
intercessione, trasmettere la propria esperienza a tutti i Carabinieri, perché
siano in grado di diventare operatori di giustizia crescendo come esseri umani
giusti, cioè capaci di vedere oltre e intravedere sempre, in ogni atto e in ogni
scelta, l’amore, a cui ricondurre tutto.
Biblioteca della Scuola Ufficiali. Un momento della celebrazione della Santa Messa.
(Fonte: Scuola Ufficiali/Brigadiere Capo Q.S. Marco Marcoccia)
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