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L’ESERCITO SILENTE





                       Ad  ogni  modo  è  importante,  secondo  l’uomo,  che  gli  operatori
                  abbiano anche delle competenze psicologiche per poter gestire in manie-
                  ra più efficiente situazioni del genere e, per non perdere la nitidezza dei
                  ricordi nel tempo, considerando le eventuali emozioni e dinamiche psico-
                  logiche che entrano in gioco, dovrebbero essere ascoltati più e più volte i
                  familiari e gli amici perché ogni volta è un’opportunità per tirar fuori un ricordo
                  utile.
                       Dall’indagine condotta, emerge non solo l’importanza che questo
                  strumento potrebbe avere nei casi di scomparsa, ma anche l’utilizzazione
                  estremamente parsimoniosa che ancora trova nel nostro Paese, sia nel-
                  l’ambito delle cosiddette morti equivoche e sospette, sia con riguardo alla
                  scomparsa.
                       Le persone intervistate, infatti, evidenziano in vario modo che tale
                  approccio investigativo non è stato utilizzato e che, quindi, talvolta hanno
                  avuto difficoltà a far comprendere il reale profilo personologico della per-
                  sona scomparsa che, a loro avviso, può e deve rappresentare il punto di
                  partenza al fine di decodificare in modo autentico e reale le ragioni di
                  questo evento, in modo da poter validamente orientare le ricerche.
                       Gli stessi, tra l’altro, lamentano la scarsa collaborazione con le forze
                  dell’ordine finalizzata all’acquisizione di tutta una serie di dati e di ele-
                  menti che risultano indispensabili, anche per i consulenti di parte even-
                  tualmente nominati, al fine di poter addivenire ad una completa e valida
                  ricostruzione personologica.
                       In ragione di ciò l’auspicio è che tale strumento sia sempre più uti-
                  lizzato dalle autorità a cui il nostro ordinamento riconosce il ruolo di
                  dominus delle indagini preliminari, sensibilizzando e formando profili spe-
                  cializzati  affinché,  a  partire  dall’immediatezza  dell’evento,  ricerchino  e
                  raccolgano in modo tempestivo anche le cosiddette tracce psicologiche (tra
                  cui  scritti,  messaggi,  appunti,  diari,  agende,  esplorazione  del  mondo
                  social,  ecc.),  poiché  lo  strumento  dell’autopsia  psicologica  potrebbero
                  consentire, quando utilizzato da operatori specializzati - unitamente alle
                  altre evidenze investigative - di aumentare le possibilità di ritrovamento
                  in vita di una persona scomparsa, o comunque, nei casi in cui la stessa si
                  protragga nel tempo, di individuare con qualificata probabilità le cause e
                  le ragioni che l’hanno determinata.





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