Page 42 - Rassegna 2023-1_Inserto
P. 42

INSERTO





                     Lei ci ha risposto che, sentendo dentro di sé, sin dai primi giorni
               della scomparsa, che Cristina non ci fosse più, che le fosse accaduto qual-
               cosa di brutto, “per tale motivo io desidero anche solo trovare un osso, un lembo del
               suo vestito… per chiudere, per chiudere un cerchio… non per dimenticarla. Voglio
               chiudere, voglio poterlo fare con i suoi resti, con un funerale, qualcosa… Non elabori
               un lutto se non hai un cadavere, un qualcosa… per me, dunque, non è tempo di ela-
               borare il lutto. Questa è la mia esperienza”.
                     Per iniziare un processo di elaborazione del lutto, inoltre, è impor-
               tante  trovare  risposta  ad  alcuni  interrogativi  che  servono  a  dare  un
               significato alla scomparsa. In questo specifico caso, la signora Marisa ci
               ha spiegato: “alla domanda ‘Dove?’, la mia risposta è sempre quella che ho dato:
               per me anche il convento potrebbe essere la tomba di mia figlia… era appena arri-
               vata lassù e qualcosa le è successo subito…‘Cosa è successo?’, io non lo so, ma qual-
               cosa… perché per me era come se mi chiedesse aiuto e io non gliel’ho potuto dare: è
               questo il mio più grande dramma. Poi il ‘Perché?’, perché forse il Signore vuole que-
               sto… per dare aiuto agli altri. Il ‘Come?’, ecco… se lui, quel ragazzo, l’ha stupra-
               ta… questo è il mio più grande dolore. Se Cristina si è ribellata, lui l’ha uccisa per-
               ché so che questo ragazzo aveva questi raptus…”. Pur provando a dare un
               significato alla sparizione di Cristina, non accetta questa perdita, ma rin-
               grazia il Signore perché “le ha dato questa marcia in più di avere la fede, altri-
               menti si impazzisce”; inoltre, quando prega, pensa a Cristina e ricorda le
               sue parole: “diceva, ‘sai mamma, molti pregano a pappagallo, se invece uno prega
               deve sentire proprio le parole che dice’…”. Per questo motivo, durante la pre-
               ghiera ‘Padre Nostro’, Marisa si sofferma sulla frase ‘sia fatta la tua volontà’
               e mentre la pronuncia sente di poter sopravvivere grazie alla sua grande
               fiducia in Dio e anche di poter dare agli altri, chiedendogli soltanto di
               darle la forza mentale: “dico al Signore di non farmi perdere la testa… prendi-
               mi le gambe ma non la testa”.
                     Proprio perché ha una grande fede, la donna crede fermamente che
               questo suo dramma possa in qualche modo darle la forza per supportare
               gli altri: “quando sono libera vado ad un centro anziani qui a Ronta… io sono una
               volontaria. Ormai sono anziana anche io, ma mi ritrovo comunque a dare conforto
               agli altri… anziché chiederlo quando ne ho bisogno. Quando sono libera, nel pome-
               riggio alle 18 partecipo al rosario… Poi al cimitero ho messo la foto di Cristina insie-
               me a quella di suo papà… ora c’è solo la foto, però vorrei portare i resti e metterla
               insieme al suo papà”.


             40
   37   38   39   40   41   42   43   44   45   46   47