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STUDI MILITARI
Le navi della Regia Marina
e della Marina militare con
Professore
Marco Gemignani il nome Carabiniere
(*)
(quinta ed ultima parte)
Il quarto Carabiniere, una nave nata per operare anche in mari lontani
La Marina Militare, con il trascorrere del tempo e i mutamenti nel campo
delle relazioni internazionali, si è trovata nella necessità di dotarsi di moderne
unità che le permettessero di operare efficacemente per lunghi periodi pure in
acque distanti dal territorio nazionale, in quello che è stato definito
“Mediterraneo allargato”. Questa enorme area, che tende progressivamente ad
ampliarsi, racchiude oltre al bacino del Mediterraneo propriamente detto la
superficie che va dal meridiano delle Isole Canarie fino al Caucaso e al Golfo
Persico, comprendendo anche il Mar Nero, il Canale di Suez, il Mar Rosso e in
tempi recenti anche il Golfo di Guinea (146) .
Questo bisogno di avere nuove unità era dovuto anche alla radiazione
delle quattro vecchie fregate della classe “Lupo” e dalla progressiva dismissione
delle di poco più moderne otto della classe “Maestrale”. Poiché anche la Marine
Nationale francese nello stesso periodo aveva le medesime necessità della nostra
Marina Militare, dopo i primi contatti preliminari nel 2002 e la firma di un memo-
randum nel luglio del 2003, i ministri della Difesa italiano e francese nell’ottobre
del 2004 e successivamente nel novembre del 2005 ribadirono l’impegno per la
costruzione di ventisette fregate di nuova generazione, delle quali dieci sareb-
bero state assegnate alla Marina italiana e le restanti a quella francese.
Il programma per la loro realizzazione fu denominato FREMM, acroni-
mo in italiano per Fregate Europee Multi Missione e in francese per Frégates
Européennes Multi Missions e doveva rispondere, per la nostra Marina, al poten-
ziamento delle capacità di proiezione dello strumento militare nell’ambito di
(*) Docente di Elementi di storia e strategia navale presso l’Accademia navale di Livorno.
(146) Valeria DI CECCO, Un “grande Medio Oriente” o un “Mediterraneo allargato”, in Informazioni della
Difesa, 2004, 2, pagg. 30-31.
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