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L’INTERCETTAZIONE (REGISTRAZIONE) DI COMUNICAZIONI TRA PRESENTI.
                                    TRA LICEITÀ E RISVOLTI DISCIPLINARI




                    All’interno di una scala di gravità la violazione maggiore portata è quella
               che incide il vincolo del giuramento cui all’art.712 d.P.R. 15 marzo 2010, n. 90.
                    La carenza di lealtà, l’assenza di rettitudine, il comportamento disonesto e
               fraudolento incidono sulla libertà dell’interlocutore.
                    Tra militari non è necessario acquisire registrazioni vocali. La parola data
               deve essere scolpita nella pietra, come i dieci comandamenti o come il contratto
               notarile. Il militare infingardo tradisce il suo status e la sua essenza minando
               direttamente le fondamenta del suo essere.
                    È per questo che, a parere dello scrivente, pur essendo ogni militare libero
               di acquisire le registrazioni delle comunicazioni dovrebbe essere così leale e tra-
               sparente da avvisare l’interlocutore circa la sua volontà di fissare la relazione
               intersoggettiva su supporto informatico. Se così non fosse la “fraudolenza”, il
               convitato  di  pietra  del  rapporto,  inciderebbe  direttamente  sulla  libertà  delle
               parti. Il subdolo cercherebbe di dirigere il colloquio per carpire informazioni
               più o meno libere che una volta decontestualizzate potrebbero essere utilizzate
               contro l’ignaro interlocutore.
                    Certo la condotta di ogni militare dovrebbe anche rispettare le regole della
               civile convivenza cui all’art. 732 d.P.R. 15 marzo 2010, n. 90, nonché le norme
               del tratto cui all’art. 733 d.P.R. 15 marzo 2010, n. 90. Regole di correttezza e ret-
               titudine  sociale  che  imporrebbero  di  mantenere  comportamenti  tendenti  al
               rispetto reciproco e alla coesione sociale. La registrazione è l’emblema della
               scarsa fiducia e del ricatto sociale. Se ogni militare dovesse avere la consapevo-
               lezza di essere registrato non si esprimerebbe in modo libero e sincero. Ogni
               parola dovrebbe essere misurata nella consapevolezza che alcune affermazioni
               decontestualizzate potrebbero esperire effetti non voluti. Tutto si farebbe più
               complesso e sarebbe direttamente minata l’efficacia, l’efficienza e l’economicità
               dell’azione amministrativa.
                    La fiducia reciproca, la lealtà come la correttezza e la sincerità devono
               essere costantemente coltivati affinché sia sempre possibile confrontarsi con
               qualunque militare per conseguire i fini istituzionali che la legge ha affidato
               all’organizzazione militare.












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