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IL RUOLO DELL’ARMA DEI CARABINIERI NEL CONTRASTO
ALLE PRATICHE COMMERCIALI SLEALI
l) la titolarità o meno, da parte di quest’ultima, di un marchio affermato
nel mercato nonché la quota detenuta nel mercato;
m)le caratteristiche della relazione commerciale alla luce della specificità
dell’attività in questione;
n) la presenza di canali alternativi di approvvigionamento o di vendita, esi-
stenti nel mercato, e la loro sostituibilità rispetto all’impresa dominante, alla luce
dei costi legati al cambiamento.
Il riconoscimento che il significativo squilibrio sia un concetto difficilmente
definibile ex ante e misurabile in termini assoluti, non sembra, tuttavia, perti-
nente all’esame dei rapporti tra le parti della filiera agroalimentare. Anzi, tale
presunzione costituisce un elemento di specialità rispetto alla fattispecie del-
l’abuso di dipendenza economica, nel senso che lo squilibrio previsto va ricon-
dotto al tipo di mercato e alla particolare relazione negoziale a cui ogni singolo
agricoltore è obbligato ad aderire per poter operare in tale ambito.
In generale, si osserva che nei rapporti asimmetrici la regola è che la parte
forte sia la parte che sta sul lato dell’offerta ed esegue la prestazione contrattuale
caratteristica. Mentre la parte debole - destinataria della protezione legislativa - è
la parte che, stando sul lato della domanda, risulta destinataria della prestazione
caratteristica. Assumendo questa rappresentazione, invece, si impone nella filiera
la circostanza che la prestazione caratteristica sia quella eseguita dall’imprendito-
re agricolo, che, pure, versa in una posizione di passività nella partecipazione alla
catena della fornitura, perché il rapporto con le imprese della trasformazione e
della distribuzione lo espongono al rischio di fare i conti con una fisiologica
dispersione dell’offerta e una manifesta asimmetria informativa.
In realtà, il significativo squilibrio si presenta come un dato di fatto nelle
relazioni che intercorrono tra fornitori di prodotti agricoli e alimentari e acquiren-
ti, sì che l’attività istruttoria resta esonerata da tale verifica. E val la pena insistere
sulla inadeguata conformazione che l’Autorità ha, finora, attribuito al mercato dei
prodotti agro-alimentari da cui discende la messa in discussione di due tabù:
il prezzo giusto è quello che si determina nel dispiegarsi del libero gioco
della concorrenza e nel rispetto delle regole formali della sua conclusione;
la disuguale forza economica delle parti è irrilevante nella valutazione
delle regole contrattuali.
La sproporzione che si presenta ai fini della distribuzione del valore resta,
così, l’esito della prepotenza contrattuale di alcune imprese inserite in una
sequenza articolata in base a rapporti strutturalmente diseguali .
(12)
(12) Si veda AGCM AL2 1Prezzi del latte in Sardegna, provv. n. 27805, 12 giugno 2019, in Boll., 1
luglio 2019, n. 26.
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