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DOTTRINA




                  Per trovare una soluzione al disagio conseguente a tale contraddizione, i
             giovani provenienti dai ceti meno favoriti pongono collettivamente in atto il
             meccanismo difensivo della formazione reattiva, che capovolge la connotazione
             positiva data a norme e mete irraggiungibili, facendo conseguentemente appa-
             rire negativo il sistema dominante. La condotta delinquenziale degli associati
             alle bande, con il rivendicare il senso di appartenenza di ciascuno al proprio
             gruppo, consentirebbe il conseguimento sia del prestigio, sia dei beni materiali
             altrimenti negati .
                            (52)
                  Secondo R. A. Cloward e L. Ohlin, autori della teoria delle opportunità
             differenziali, esiste più di un modo attraverso il quale i giovani possono realiz-
             zare le loro aspirazioni in una realtà di limitazione delle opportunità: bande cri-
             minali,  bande  conflittuali,  nelle  quali  la  violenza  sistematica,  lungi  dall’avere
             finalità  appropriative,  è  diretta  contro  i  simboli  irraggiungibili  del  sistema;
             bande astensionistiche, formate da giovani con un totale rifiuto per i modelli
             dominanti,  dedite  all’abuso  di  sostanze  alcoliche  o  stupefacenti,  considerate
             l’unica possibile via di fuga da una società che disprezzano .
                                                                     (53)
                  Braithwaite ha, infine, sviluppato la teoria dell’etichettamento evidenziando
             un ulteriore e moderno disagio adolescenziale .
                                                         (54)
                  Braithwaite spiega l’influenza esercitata dalla moderna società, la capacità
             che essa ha di produrre negli individui sentimenti di vergogna fra coetanei ana-
             logamente a quanto fa l’ordine morale vigente.
                  Un’analisi interessante è stata poi aperta dalla teoria soggettiva, di impo-
             stazione fenomenologica, che esplora le motivazioni e gli intenti dei devianti
             con l’ausilio di metodologie di tipo qualitativo . Nell’impostazione scelta da
                                                          (55)
             Katz le motivazioni che spingono l’individuo alla devianza non sono riduci-
             bili solo a benefici di natura economica. Certi eventi e situazioni tipicamente
             devianti esercitano un particolare fascino seduttivo sull’individuo, in quanto
             gli offrono un’occasione di divertimento e di piacere, gli permettono di sot-
             trarsi a vincoli e restrizioni o di superare un’umiliazione, mettono a sua dispo-
             sizione  un’identità  nuova.  Allontanandosi  dalla  vita  “normale”,  il  deviante
             diventa  estraneo  alle  vittime  violando  la  norma  per  costruirsi  una  propria
             realtà .
                  (56)
             (52)  A.K. COHEN, Ragazzi delinquenti, Feltrinelli, Milano, 1955.
             (53)  R.A. CLOWARD, L.E. OHLIN, Teoria delle bande delinquenti in America, Laterza, Bari,1968.
             (54)  J.  BRAITHWAIT,  Crime,  Shame  and  Reintegration,  Cambridge  University  Press,  New  York,
                  1989.
             (55)  J. KATZ, Seduction of  Crime: Moral and Sensual Attractions in Doing Evil, Basic Books, New York,
                  1988.
             (56)  G. GENNARO, Manuale di sociologia della devianza, Angeli, Milano, 1993.

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