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DOTTRINA




                  Tra le più seguite si ricordano la teoria del controllo, della devianza, della
             tensione e dell’etichettamento:
                    La teoria del controllo, sostenuta da Hirschi, presuppone che le azioni
             delinquenziali si verificano quando il legame dell’individuo con la società è
             debole o interrotto. La prospettiva del controllo presuppone che tutti abbiano
             la  tendenza  a  deviare  dalle  norme  consensuali  e  che  soltanto  una  buona
             socializzazione impedisca di commettere azioni devianti. Anche se diversi
             studiosi - tra i quali Nettler, Empley, Kornhauser - concordano con la ver-
             sione di Hirschi, la teoria del controllo è stata da più parti criticata perché
             sperimentata solo su un campione di giovani californiani, bianchi, di sesso
             maschile, provenienti da un piccolo ambiente cittadino, che si sono autode-
             nunciati  per  aver  compiuto  i  cosiddetti  mickey  mouse  crimes,  pertanto  non
             sarebbe possibile spiegare la criminalità grave e fornire un effettivo inqua-
             dramento  generale.  Hirschi  formulerà,  in  seguito,  la  più  completa  teoria
             dell’ordine sociale, secondo la quale diventiamo esseri sociali mediante l’at-
             taccamento  ai  genitori,  agli  amici,  alle  persone  della  nostra  prima  cerchia
             sociale, ritenendo che quando violiamo una norma, veniamo ad agire di con-
             seguenza contro le loro aspettative e i loro desideri. Pertanto, i legami affet-
             tivi costituirebbero un forte deterrente contro la delinquenza in quanto autori
             di un rafforzamento della “buona” motivazione ad agire. Per Hirschi l’ado-
             lescente deve credere nei regolamenti sociali a cui deve obbedire. Quindi l’at-
             taccamento, l’impegno, il coinvolgimento e la convinzione costituirebbero i
             quattro elementi per integrare l’individuo nella società. Ancora, una versione
             più recente della teoria del controllo, elaborata sempre da Hirschi insieme a
             Gottfredson, nel 1990, con la denominazione di teoria generale della crimi-
             nalità o teoria del basso autocontrollo , vede il crimine nascere da pulsioni
                                                   (29)
             di tipo egoistico in presenza di un basso grado di autocontrollo. Alcuni tratti
             della personalità - come l’impulsività, l’insensibilità, l’egocentrismo e le capa-
             cità intellettive - appresi in età precoce, durante il processo di socializzazione,
             influenzerebbero  la  capacità  di  autocontrollo  degli  individui.  Perciò,  se  le
             caratteristiche potenzialmente criminali sono parte costitutiva della natura
             umana, la possibilità di intraprendere una carriera deviante viene a dipendere
             dal successo o dal fallimento del processo di socializzazione . Basandosi,
                                                                          (30)
             ancora, su queste teorie Reìss  ha sostenuto che la delinquenza è il risultato
                                          (31)
             (29)  M.R.  GOFFREDSON  T.  HIRISCHI,  A  General  Theory  of   Crime,  Stanford  University  Press,
                  Stanford, Calif, 1990.
             (30)  J. SCHWENDINGERS, Adolescent Subcultures and Delinquency, Praeger, New York, 1985.
             (31)  A.J. REISS, Delinquency as the failure of  personal and social controls, in American sociological rewiew,
                  195, 16, pag. 196.

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