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DOTTRINA




                    Per anni il nostro Paese è stato attraversato da stati di inerzia dei pubblici
              poteri che, invece di destinare risorse finanziarie a contrastare il succedersi di dis-
              sesti idrogeologici, hanno preferito indebitarsi per mettere a disposizione, in
              ogni Comune, campi di calcio, peraltro anche sovradimensionati rispetto alle esi-
              genze del pubblico locale. Se il modo di vincere, poi, una gara d’appalto è quello
              di vincerla senza perdere, l’unico modo è quello di conoscere il risultato in anti-

              cipo, cioè di creare un sistema collusivo in cui si auto-decidono, da parte delle
              imprese, anche le occasioni di vittoria/sconfitta ad ogni bando pubblicato.
                    Se a (ri)conoscere il gioco (sporco) fatto dai players è anche l’arbitro (le
              burocrazie), questi viene posto nelle condizioni di sapere quale sopraprofitto è
              stato (o sarà) intascato dal vincitore. Non abbiamo fatto che applicare, con il
              richiamo a vicende amministrative che si ripetono nel tempo, alle gare di appalto
              di opere pubbliche la “teoria dei giochi” di John Forbes Nash, noto matematico
              e premio Nobel nel 1994.

                    3.5. Ma chi è chiamato, in un sistema di democrazia popolare, a tutelare

              l’Erario, cioè le tasche dei cittadini, in tali contesti?
                    Se il sistema etico nazionale dovesse risultare ispirato dalla ricerca delle
              imprese al conseguimento del giusto profitto (intorno al dieci-dodici per cento
              dell’investimento in organizzazione), la ragionevolezza così come l’equità sono
              criteri da coltivare; ma esse possono essere coltivate solo se l’arbitro (e i mec-
              canismi ai quali il suo mestiere lo induce a far ricorso) rimane tale, cioè fermo
              nella sua posizione di lavoratore fedele al proprio datore di lavoro.
                    Di ciò la comunità nazionale ha ormai piena coscienza, rimanendo com-

              penetrata da una convinzione:
                    ➣ che il ladrocinio sia un fenomeno, nel settore, generalizzato;
                    ➣ e che è diventato operativo anche per l’ingresso, nel sistema, di soggetti
              la cui opacità non viene denunciata a tempo debito.


              4.  La capacità di indagine della Corte dei conti: fondamento normativo,
                  misure utilizzabili
                    Se si è accertato, da parte della Magistratura penale, che l’opacità sussiste in
              qualsiasi area dell’amministrazione, essa va contrastata. Se l’opacità è rilevabile nel
                                                                   (25)
              sistema della raccolta dei dati/delle informazioni , essa va rapidamente eliminata.
              (25)  All’Autorità nazionale di vigilanza sugli appalti di opere pubbliche era stato affidato lo spe-
                    cifico compito di curare la raccolta sistematica dei dati/delle informazioni acquisibili dalla
                    stipula e dall’esecuzione dei contratti pubblici. Obbligo adempiuto in maniera sporadica ma
                    comunque del tutto inetta, fin dal tempo della sua istituzione.

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