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DOTTRINA
Ogni disciplina che si rispetti, quindi, ha un complesso di regole che costi-
tuiscono una guida, certamente, ma che presentano una forza imperativa che
richiede la condivisione della loro sostanza; condivisione che richiede il posses-
so, negli uomini che devono tradurre i principi in normativa, di una grande one-
stà intellettuale. Ma se quest’ultima manca, si assicura al sistema di svilupparsi
senza regole; rectius, si consente ad altri di dettare le proprie regole .
(13)
E non è detto, in quest’ultimo caso, che le regole non debbano essere
rispettate; e che debbano essere rispettate quando organizzazioni anti-Stato si
sostituiscono al sistema di regole che dovrebbero governare quell’area dell’eco-
nomia dove più alto diventa il rischio per l’imprenditore che voglia affermarsi sul
mercato per essere (e per aver dimostrato di essere) il più capace. Anche i ritardi
nell’accogliere regole semplici, sostanzialmente etiche, possono determinare l’al-
lontanamento dal sistema. In definitiva, occorre scegliere - tra i tanti metodi di
regolazione - quelli che possono tenere a freno la prevaricazione del privato, che
tende a ragionare come ai tempi di Adam Smith , e l’arroganza del potere pub-
(14)
blico, soprattutto di quello che ritiene di misurare la sua professionalità sulla base
della tecnicalità più o meno complessa posseduta, ritenendola, però, un baluardo
impossibile da giudicare, da valutare, da mettere a confronto.
2.3.2. Tra i principi, va riconosciuto quello secondo cui nell’ordinamento
nazionale debba essere rintracciata la regola per la quale il “controllo preventivo”
e il “controllo successivo” svolto dalla Istituzione superiore di controllo, previ-
sta nella nostra Costituzione, risultino, in un certo qual senso, armoniosamente
bilanciati. Sotto diversi profili:
a)il controllo preventivo può essere circoscritto (cioè limitato) rispetto al
carattere di generalità applicativa che deve avere, invece, il controllo successivo;
(13) V. Emidio VALENTINI, Analisi e valutazione dei carichi funzionali di lavoro, analisi ed ottimizzazione
delle procedure del sistema FEPA, ed. CEVAR, Roma 1990; dello stesso autore, Nuove tecniche
gestionali e management innovativo per un’efficace e moderna pubblica amministrazione, CEVAR
(IT/ICCV/ LFT/0060982); L’innovazione nella PA e progetto FEPA, CEVAR, Roma 1988.
(14) Adam SMITH (1723-1790) è stato un filosofo ed economista scozzese, che, a seguito degli
studi intrapresi nell’ambito della filosofia morale, gettò le basi dell’economia politica classica.
Viene considerato unanimemente il primo degli economisti classici, sebbene non sia facile
individuare con precisione la fine del mercantilismo e l’inizio dell’età classica, poiché per un
certo periodo ci fu una sovrapposizione tra le due correnti di pensiero. Spesso definito il
“padre della scienza economica”, nessuno come lui, nonostante molti precursori dell’econo-
mia classica avessero prodotto singole parti dell’intero mosaico, fu in grado di fornire in
un’unica opera il quadro generale delle forze che determinano la ricchezza delle nazioni e
delle politiche economiche più appropriate per promuovere la crescita e lo sviluppo e di
come milioni di decisioni economiche prese autonomamente possano effettivamente essere
coordinate dal mercato. La sua opera più importante Indagine sulla natura e le cause della ricchezza
delle nazioni (del 1776), descrivendo le trasformazioni dell’economia inglese del tempo, diven-
ne il testo di riferimento per tutti gli economisti classici (XVIII e XIX secolo).
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