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IL RUOLO E LA FUNZIONE DI CONTROLLO DELLA CORTE DEI CONTI




                  di un ampliamento degli organici) il ruolo del controllore indipendente esterno -
                  aveva avuto la possibilità di confrontarsi con i problemi operativi che nascono
                  dalla “cattiva programmazione”, dalla ricerca di sotterfugi per non rispettare
                  sostanzialmente la disciplina di settore (e, in particolare, di quella riguardante gli
                  appalti), dalla ricerca di una regolamentazione astrusa per cercare di dare un
                  “significato personalizzato” al concetto chiaro e limpido secondo cui ogni ope-
                  ratore è da essere valutato in ragione del suo rendimento sul posto di lavoro.

                        E fin da quel tempo, che ci appare lontano, avrebbe potuto scrivere a suo
                  merito quello di essere capace di indicare - senza per nulla interferire con l’azione
                                                                                                         (2)
                  posta in essere da una Agenzia che non ha eguali nel contesto ordinamentale
                  degli altri Paesi d’Europa - ai decisori politici le poche, essenziali regole alle
                  quali un buon amministratore deve attenersi.
                        Regole che ritroviamo riportate in un documento che Raffaele Cantone
                  ebbe modo di segnalare in sua nota scritta (che chiamò “le Proposte”), il 1°
                  ottobre 2014, al Commissario unico delegato del Governo per l’Expo Milano 2015
                  e alla Società Expo 2015 per la corretta gestione delle procedure di appalto ex
                  art. 19, comma 7, del decreto legge 90/2014, convertito, con modificazioni,

                  dalla legge 114/2014, recante “Misure urgenti per la semplificazione e la traspa-
                  renza amministrativa e per l’efficienza degli uffici giudiziari” .
                                                                                      (3)
                        Si tratta di poche pagine in cui il responsabile dell’ANAC annota alcune
                                                                                                    (4)
                  raccomandazioni la cui lettura, per un giurista, è da qualificare indefinibile . C’è
                  da chiedersi il perché.
                        Perché egli “invita” il Commissario a rispettare, semplicemente, quelle
                  stesse norme che il Legislatore aveva indicato come “derogabili” (sulla falsariga

                  di quelle cui si ricorre da parte della Protezione civile…) per semplificare e
                  accelerare, in definitiva, per garantire il successo realizzativo di tale “grande
                  opera”, che veniva assimilato a un “grande evento”, a conferma - se ve ne fosse
                  stato bisogno - che la fantasia dei legulei non ha alcun limite.
                        A tal riguardo c’è stato chi si è soffermato a notare: «Ci sono due tipi di
                  corruzione “la corruzione per infrazione delle regole e la corruzione delle regole
                  stesse”; la prima è materia per la Magistratura, la seconda invece non determina
                  alcun illecito, perché sono “le leggi stesse a essere corrotte”, cioè sono state
                                                                                     (5)
                  scritte perché alcuni ne traggano vantaggio a spese di tutti» .

                  (2)   Non può essere comparata ad altre istituzioni di lotta alla corruzione in quanto il controllo
                        sui lavori pubblici così come sulle acquisizioni di servizi compete, negli altri Paesi, ad altri, e,
                        in particolare, alla Corte dei conti locale.
                  (3)   V. GURI, n. 190, del 18 agosto 2014, S.O. n. 70.
                  (4)   Il testo completo può essere rintracciato su http://www.anticorruzione.it.
                  (5)   V. F. GIAVAZZI, G. BARBIERI, Corruzione a norma di legge, Milano, 2014.

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