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DOTTRINA




                    In una notte di gennaio, Carolina Picchio apre il balcone della sua stanza,
              poi prende carta e penna, si siede e scrive: «Ciao ragazzi, grazie per il vostro
              bullismo. Ottimo lavoro. Volevo solo dare un ultimo saluto. Il bullismo è tutto
              qui? Le parole fanno più male delle botte. Cavolo se fanno male. Io mi chiedo:
              a voi non fanno male? Siete così insensibili?». Poche righe per salutare i geni-
              tori prima di lanciarsi nel vuoto. Carolina aveva avuto la sola colpa di parteci-

              pare a una festa. Aveva bevuto, si era sentita male e aveva completamente
              perso lucidità.
                    Gli altri partecipanti, i suoi “amici”, l’avevano filmata col telefonino e
              si erano divertiti a molestarla sessualmente mentre si trovava in uno stato di
              incoscienza. Poi avevano fatto girare il video facendola sprofondare in un
              vortice di irrisioni, insulti, maldicenze. A Carolina Picchio è dedicata la
              prima legge italiana contro il cyberbullismo; in realtà la prima anche a livello
                        (18)
              europeo .
                    Amanda Todd e Carolina Picchio sono, purtroppo, soltanto due di un
              lungo elenco di vittime di cyberbullismo, spesso giovanissime come Jamel

              Myers, nove anni, che dopo aver dichiarato il suo orientamento sessuale per
              non sentirsi più insultato e offeso ha deciso di farla finita impiccandosi nella sua
              cameretta.
                    Ci sono diversi aspetti di queste storie che ci fanno riflettere sulla potenza
              tossica di uno strumento come il Web quando utilizzato a scopi malevoli. Tale
              potenza, d’altronde, non si esplica solo in maniera sincronica, bensì la sua forza
              traumatizzante si estende diacronicamente con conseguenze fisiche e psicologiche
              che possono durare settimane, mesi, anni ovvero anche molto tempo dopo che

              il gesto si è interrotto.


              4.  Conseguenze del cyberbullismo
                    Possiamo così classificare gli effetti a breve, medio e lungo termine. Tra
              gli effetti a breve e medio termine troviamo l’abbandono scolastico, l’auto-
              reclusione, l’abbandono della vita sociale, i disturbi psicopatologici come scarsa
              autostima, difficoltà di concentrazione, ansia e depressione ; in alcuni casi
                                                                                   (19)
                                                                         (20)
              gesti estremi quali i tentati suicidi o suicidi realizzati .

              (18)  Legge 29 maggio 2017, n. 71, Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del feno-
                    meno del cyberbullismo, (GU Serie Generale n. 127 del 3 giugno 2017).
              (19)  HINDUJA SAMEER, JUSTIN W. PATCHIN, Cyberbullying: Neither an epidemic nor a rarity, in European
                    journal of  developmental psychology, 9.5 (2012): 539-543.
              (20)  KOWALSKI ROBIN M., et al., Bullying in the digital age: A critical review and meta-analysis of  cyberbul-
                    lying research among youth, in Psychological bulletin, 140.4 (2014): 1073.

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