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CYBERBULLISMO: LE INSIDIE DELLA RETE




                        ➣ ripetitività. Gli atti vessatori non si esplicano in modo puntiforme ma si
                  ripetono nel tempo. In merito a tale punto va specificato come la Rete rappre-
                  senti un amplificatore dei suoi contenuti, per cui anche un singolo atto compiu-
                  to da una singola persona può essere ripreso, modificato e replicato esponen-
                  zialmente dagli altri utenti;

                        ➣ persistenza e la permanenza. Il cyberbullismo è persistente in quanto ciò
                  che viene caricato in Rete è disponibile per un tempo indefinito, col rischio di
                  una diffusione infinita e di una moltiplicazione esponenziale degli utilizzi scor-
                  retti. Esso è, inoltre, permanente, essendo i contenuti trasmessi digitalmente
                  sempre disponibili ove non segnalati e rimossi tempestivamente;
                        ➣ dannosità, in quanto la vittima deve percepire di essere stata danneggiata.
                        L’elemento potenzialmente in grado di condurre a eventi drammatici,
                  compreso il suicidio, sembra essere la visibilità senza “confini”. La ripetitività del
                  comportamento, laddove applicato al cyberbullismo, necessiterà infatti di una
                  particolare interpretazione estensiva atteso che, sulle piattaforme telematiche,

                  anche un solo episodio lesivo potrebbe comportare un enorme pregiudizio a
                  causa della sua immediata e illimitata propagazione, sia sotto l’aspetto marcata-
                  mente spaziale sia in termini di divulgazione ad una cerchia indeterminata di
                  soggetti. Ragion per cui, nel caso del cyberbullismo, è indifferente che la con-
                  dotta sia stata singolare ovvero ripetuta nel tempo stante l’immediata capacità
                  lesiva tipica di entrambe le situazioni  .
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                  2.  Le varie forme di cyberbullismo

                        L’era digitale si è instaurata nelle nostre esistenze senza fare troppo rumore,
                  quasi fosse un processo naturale, fisiologico che, come fine ultimo, ha la rela-
                  zione tra esseri umani. Sono cambiati i tempi e i modi della comunicazione e
                  delle relazioni. L’evoluzione dei media e dei social network ha, difatti, portato alla
                  nascita di un’“inter-realtà” in cui vita online e offline, dimensione pubblica e pri-
                  vata, si intersecano e si influenzano reciprocamente e continuamente con effetti
                  sulla dimensione identitaria e sulle reti sociali.
                        Gli sms, le e-mail, i social network, le chat sono i nuovi mezzi della comunica-
                  zione, luoghi “protetti”, di facile accesso e, purtroppo, molto invitanti per chi li

                  utilizza come strumenti prevaricatori attraverso i quali deridere, offendere, minacciare.
                  Come accade per il bullismo tradizionale, anche il cyberbullismo può assumere
                  diverse manifestazioni a seconda dei mezzi e delle modalità con cui si esplica.

                  (12)  KOWALSKI R. M., LIMBER S. P., AGATSTON P. W., MALDEN D., Cyberbullying: bullying in the digital age,
                        Mess., Blackwell 2008 pagg. 112 ss.

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